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Iran, intelligence svela complotto israelo-americano

Iran – Ministero dell’Intelligence ha rilasciato una dichiarazione dettagliata in cui denuncia una campagna coordinata durata 12 giorni condotta dagli Stati Uniti, dal regime israeliano e dai loro alleati regionali per destabilizzare e smembrare la Repubblica Islamica.

In una dichiarazione rilasciata lunedì, il Ministero dell’Intelligence ha commemorato il 40° giorno dal martirio degli iraniani nella recente guerra imposta, durata 12 giorni, rendendo omaggio ai civili caduti, ai comandanti militari, agli scienziati nucleari e agli ufficiali dell’intelligence rimasti anonimi. Ha ribadito la sua incrollabile fedeltà all‘Ayatollah Sayyed Ali Khamenei, la Guida della Rivoluzione Islamica, e alle sue direttive strategiche.

Il ministero ha sottolineato che l’aggressione nemica del 23 giugno non è stata un’operazione limitata, bensì una guerra premeditata e multiforme. Secondo la dichiarazione, l’alleanza israelo-americana, insieme a diversi complici europei e gruppi terroristici, ha lanciato una vasta campagna che ha utilizzato tecniche militari, informatiche, di intelligence, di guerra cognitiva e di destabilizzazione interna per costringere l’Iran alla sottomissione e smantellare la Repubblica Islamica.

I preparativi di guerra includevano negoziati ingannevoli, l’abuso di organizzazioni internazionali e risoluzioni illegali del Consiglio dei governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, propaganda mediatica e operazioni di intelligence da parte del Centcom, del Pentagono e di società legate a Israele che utilizzavano tecnologie satellitari e informatiche avanzate.

Cambio di regime obiettivo primario di Usa e Israele

Il ministero ha osservato che gli obiettivi del piano erano il cambio di regime, la frammentazione nazionale e il crollo della sovranità dell’Iran. Gli aggressori, ha affermato, sono stati affrontati con la ferrea volontà della nazione iraniana e la fermezza delle sue Forze Armate sotto il comando dell’Ayatollah Khamenei.

La dichiarazione ha aggiunto che le agenzie di intelligence occidentali, basandosi su analisi deliranti e disinformazione provenienti da gruppi anti-iraniani, hanno sottovalutato la resilienza dell’Iran. La strategia del nemico, modellata sui falliti tentativi statunitensi di cambio di regime, è stata annientata dalla difesa unificata dell’Iran.

Oltre all’aggressione militare, il regime israeliano ha tentato segretamente omicidi, sabotaggi di infrastrutture, “rivolte” e attivazione di terroristi per procura, tra cui traditori in esilio, resti dell’Mko ed elementi monarchici.

Il ministero dell’Intelligence ha rivelato che i suoi agenti hanno condotto missioni di spionaggio e cyber spionaggio nella Palestina occupata, infiltrandosi nell’apparato di sicurezza nemico. Sebbene alcuni agenti siano stati arrestati, la maggior parte delle operazioni rimane inosservata e in corso.

Uno degli approcci implementati prevedeva il reclutamento di risorse operative e di intelligence dagli strati più interni dell’esercito e della sicurezza del regime israeliano per svolgere le missioni assegnate, raccogliere resoconti documentati e visivi delle operazioni e verificarle.

Ora è definitivamente annunciato che, nonostante il regime israeliano sia riuscito a identificare e arrestare alcuni agenti iraniani, i segmenti più ampi e critici di queste missioni restano attivi. Gli agenti iraniani hanno raccolto informazioni altamente riservate, tra cui informazioni su obiettivi nucleari, di difesa ed economici, e le hanno trasmesse alle Forze Armate prima e durante la guerra.

Scatenare il caos

Il ministero ha anche rivelato i piani del regime israeliano di utilizzare gruppi terroristici per fomentare il caos interno. Tra questi, i capi di Daesh e i mercenari armati sono stati arrestati, le armi sequestrate e le incursioni transfrontaliere bloccate.

La dichiarazione afferma che gli Stati Uniti e il regime israeliano avevano complottato per insediare un governo fantoccio in esilio guidato dall’erede dei Pahlavi, caduto in disgrazia, in stretto coordinamento con noti agenti sionisti. I servizi segreti avevano scoperto il loro coinvolgimento e avevano rapidamente sventato i tentativi di inviare squadre armate a Teheran nell’ambito di questo piano di cambio di regime.

Centinaia di persone sono state arrestate per aver ricevuto fondi in valuta digitale a scopo di sabotaggio, mentre altre erano coinvolte in propaganda legata al sionismo sotto le mentite spoglie di gruppi religiosi o della società civile.

Il ministero ha descritto come aggressivi gli attacchi informatici del regime israeliano, volti a interferire con le infrastrutture vitali dell’Iran. Queste iniziative rientravano in un piano più ampio, che prevedeva l’uso della guerra digitale per fomentare disordini. Tuttavia, i nodi chiave delle reti di propaganda online nemiche sono stati individuati dall’intelligence iraniana, che ha anche neutralizzato con successo gli attacchi e arrestato gli amministratori di potenti piattaforme che coordinavano le operazioni anti-sicurezza.

Iran sventa i complotti e sequestra ingenti arsenali di armi

Il ministero ha evidenzia gli estesi sequestri di armi lungo i confini orientali e occidentali, parte di un più ampio sforzo da parte di elementi ostili per armare gli insorti per le operazioni durante la cosiddetta “ora zero” di destabilizzazione interna coordinata. Gli arsenali confiscati includevano lanciarazzi Rpg, mitragliatrici pesanti, esplosivi di livello bellico e un’ingente scorta di fucili M4 e M16 di fabbricazione statunitense, a sottolineare la portata e il sostegno straniero al tentativo di insurrezione.

Nella dichiarazione si afferma che la destabilizzazione sociale è anche un pilastro fondamentale della strategia di guerra ibrida del nemico, aggiungendo che i tentativi di creare carenze artificiali di beni essenziali, incitare scioperi e interrompere settori vitali della produzione e dei servizi sono stati sistematicamente identificati e neutralizzati dalla rete di intelligence iraniana.

Sono state inoltre individuate e adottate le opportune misure di contrasto ai continui tentativi di comunicazione da parte di agenti del Mossad, che utilizzavano numeri di telefono con vari prefissi internazionali, e che prendevano di mira individui selezionati all’interno del Paese. Questi agenti cercavano di diffondere insicurezza psicologica, indurre confusione e paura, lanciare minacce e suggerire ingannevolmente vie d’uscita cosiddette “sicure” dal Paese, insieme a false promesse di cittadinanza e residenza all’estero.

In conclusione, il ministero dell’Intelligence ha affermato che, nonostante la portata della cospirazione tra Stati Uniti e Israele, le misure difensive e offensive dell’Iran hanno garantito l’integrità della sicurezza nazionale. La determinazione del popolo iraniano e la prontezza delle forze di sicurezza sono state fondamentali per sventare le macchinazioni nemiche, con l’Iran pronto a contrastare qualsiasi futura aggressione.

di Redazione

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