Iran, un mondo tutto da scoprire tra fascino e cultura
L’Iran di oggi, quello vero, fatto di gente, imprese e cultura, è un Paese assai diverso da quello immaginato dai più. Vasto 1.648mila km2, in Iran vivono oltre 77 milioni di abitanti; una popolazione giovane e altamente scolarizzata con 4 milioni di studenti universitari e 43 milioni di utenti internet.
Con un’età media di 29 anni, ha a disposizione una forza lavoro elevata quanto qualificata a sostegno di un’economia differenziata. Malgrado abbia le seconde riserve mondiali di gas e le quarte di petrolio, l’Iran non è infatti un “petrostato” e deriva dagli idrocarburi il 15% del proprio Pil (il 18° al mondo); una fetta certamente consistente, ma che si affianca a molte altre attività industriali, come il settore delle autovetture e quello farmaceutico.
Molti ignorano che il Paese ha un considerevole comparto automobilistico che vale oltre il 10% del Pil e comprende alcune grandi industrie (Bahman Group, Iran Khodro e Saipa); accanto ad esso vi è una farmaceutica che vale miliardi di dollari.
Ovviamente vi è il settore estrattivo e petrolchimico: prima che le sanzioni bloccassero gran parte delle esportazioni, l’Iran collocava all’estero 2,3 milioni di barili/giorno di petrolio, scesi dopo a poco più di uno. Adesso, a seguito di una miriade di contratti e accordi stipulati dopo l’intesa sul programma nucleare raggiunta a Vienna, tale produzione salirà di 500mila b/g ed entro sei mesi di un milione. Lo stesso vale per la produzione di gas, di cui, come dicevamo, l’Iran detiene le seconde riserve mondiali dopo la Russia.
E non basta: in Iran sono innumerevoli e massicce le iniziative che stanno partendo nel settore petrolchimico, con la raffinazione e la produzione di derivati degli idrocarburi.
A queste attività s’aggiunge un’agricoltura sempre più modernizzata che, grazie alla fine dell’isolamento, s’accinge a inondare di prodotti non solo l’intera area del Golfo, assai scarsa di risorse alimentari, ma anche la Russia e molti Paesi dell’Asia Centrale e dell’Estremo Oriente. Si segnala poi un notevole dinamismo nel settore dell’edilizia e del terziario, favorito quest’ultimo dall’alto livello di scolarità della forza lavoro.
A completare il quadro c’è il turismo, stimolato dall’immenso patrimonio culturale racchiuso in siti d’inestimabile valore e da bellezze paesaggistiche che non temono confronti. Per valorizzare quei tesori sono in corso decine d’iniziative da parte delle più grandi società turistiche ed alberghiere internazionali. E poi c’è tutto il fermento culturale di una società anagraficamente giovane, fatto di manifestazioni, eventi, festival, pubblicazioni, film, che fioriscono a ritmo sempre più fitto.
In questo quadro non stupisce che la Banca Mondiale abbia stimato che nel prossimo triennio l’Iran crescerà almeno del 5-5,5% all’anno, con la creazione di cinque milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi 5 anni. Ed è una stima prudenziale se si considera che solo adesso, cessate le sanzioni, si stanno cominciando a intravedere le potenzialità di un grande Paese, stabile, ricco di materie prime e con una forza lavoro altamente qualificata. E aggiungiamo, straordinariamente ricco di cultura.
di Redazione