Iran: cresce l’attenzione degli investitori internazionali
Gli investitori internazionali stanno spostando la loro attenzione dai Paesi emergenti tradizionali al Medio Oriente e, in particolare, sull’Iran.
Secondo Leo Grohowsky, responsabile investimenti presso Bank of New York Mellon, l’accordo sul nucleare iraniano inserirebbe il Paese nel giro dell’economia internazionale, riconoscendogli un peso notevole. Oliver Bell, capo staff per l’Africa e il Medio Oriente, vede l’Iran come un’economia diversificata, con una componente petrolifera su di essa paragonabile a quella del Canada. Inoltre, fa notare che, a differenza degli altri Paesi emergenti, non risulta afflitto da un debito pubblico significativo.
Bell, nella sua analisi descrive l’Iran come un Paese interessante per gli investimenti e continua sostenendo che, con le riforme economiche messe in campo dal presidente Rouhani, potrà attrarre molte imprese straniere che si troverebbero ad operare in un mercato caratterizzato da una popolazione con un alto indice di istruzione e una forza lavoro costituita per metà da donne.
Nella sua esposizione, ha proseguito rilevando che, con un Pil di 419 Mld e una capitalizzazione di 170 Mld, può ambire a un notevole tasso di sviluppo non dipendente essenzialmente da petrolio e gas, come la totalità dei suoi vicini.
Nelle prossime settimane, alti funzionari di una banca londinese di investimenti si recheranno a Teheran in rappresentanza di un gruppo d’investitori europei, per valutare le opportunità della seconda economia del Medio Oriente.