Iran ricorda colpo di Stato anglo-americano
Il popolo iraniano ricorda il 71° anniversario del colpo di stato del 1953, un chiaro intervento degli Stati Uniti che ha plasmato le relazioni Iran-Usa fino ad ora. 71 anni fa, i servizi segreti americani e britannici organizzarono un colpo di stato in Iran che probabilmente cambiò per sempre le equazioni in Asia occidentale.
La storia, come spesso accade, inizia con il petrolio. L’allora primo ministro Mohammad Mossadegh è stato una figura chiave nella nazionalizzazione dell’industria petrolifera del Paese, una questione che ha messo in pericolo gli interessi britannici in Iran. Il potere coloniale non poteva tollerare questa perdita e ha chiesto all’America di aiutare a organizzare un colpo di stato per rovesciare Mossaddegh e nominare un proprio “fantoccio” per controllare l’Iran ricco di petrolio.
Sei anni fa, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha rilasciato una compilation ufficiale tanto attesa di documenti de-classificati attinenti al colpo di Stato del 1953 in Iran. Il volume retrospettivo fornisce nuove specifiche e intuizioni della operazione segreta. Esso integra una precedente pubblicazione del 1989 che omette tutti i riferimenti al ruolo dei servizi segreti americani e britannici nella cacciata dell’allora primo ministro iraniano, Mohammad Mossadegh, il 19 agosto 1953.
Iran chiede risarcimenti agli Usa
Per decenni, Cia ed MI6 hanno rifiutato di chiarire il loro ruolo nel colpo di Stato. Solo nel 2013, la Central Intelligence Agency degli Stati Uniti ha ammesso di aver organizzato il colpo di Stato in Iran. I dati rilasciati confermano le precedenti relazioni. Il colpo di Stato del 1953 in Iran è stato progettato e approvato dai più alti livelli del governo degli Stati Uniti come parte dei piani di politica estera di Washington.
Il parlamento iraniano ha chiesto agli Stati Uniti di risarcire l’Iran per i danni provocati dal colpo di Stato organizzato dagli Usa nel 1953, che portò al potere lo Scià filo-americano Reza Pahlavi. Il parlamento iraniano ha approvato una legge in cui invita il governo a chiedere un risarcimento agli Stati Uniti per danni spirituali e materiali.
di Yahya Sorbello