Accordo Iran – Cina su Difesa e antiterrorismo
Iran e Cina hanno firmato un accordo di cooperazione in tema di Difesa e lotta al terrorismo. L’intesa è stata siglata a Teheran dal ministro della Difesa iraniano Hossein Dehqan e dal suo omologo cinese Chang Wanquan, in Iran per una visita di tre giorni.
Nel corso della cerimonia, Dehqan ha dichiarato che l’ingerenza straniera e il mancato rispetto della sovranità nazionale hanno trasformato il Medio Oriente in un focolaio di crisi e diffuso il terrorismo in tutto mondo. Dietro tutto questo ci sono le manovre degli Stati Uniti e di altri Paesi della regione.
Dehqan ha continuato dicendo che l’Iran ha maturato una grande esperienza nella lotta al terrorismo e intende promuovere un’iniziativa collettiva per contrastare questa minaccia; in questo ambito la Cina può svolgere un ruolo importante.
Il Ministro della Difesa cinese ha dichiarato che Teheran ha nella regione una posizione importante in campo politico, economico e militare; Iran e Cina hanno interessi comuni e visioni convergenti su molte questioni regionali e globali, ed è questo alla base dell’accresciuta cooperazione in campo militare.
L’accordo è maturato nel corso di diversi incontri, come quello dell’aprile del 2015 avvenuto a Mosca nella cornice della 4^ Conferenza Internazionale sulla Sicurezza, dove i due ministri hanno discusso le relazioni fra Iran e Cina e la questione del terrorismo.
Pechino è interessata alla stabilizzazione dell’Asia Centrale e del Medio Oriente a causa del suo progetto strategico “Le Nuove Vie della Seta”; con esso intende estendere la sua influenza in quelle regioni e costruire un corridoio logistico che la unisca all’Europa. Per farlo gli occorre contrastare l’infestazione del terrorismo, che ha già cominciato a svilupparsi nella sua regione del Xingkiang, e stabilizzare il Medio Oriente.
A seguito degli sviluppi nell’area, la Cina si è avvicinata al blocco costituito dalla Russia e dall’Asse della Resistenza, giudicato l’unico che combatte la destabilizzazione della regione. Inoltre, reputa che in Iran ci siano i presupposti per una solida collaborazione economica oltre che militare; di qui i sempre nuovi accordi stretti in funzione di una coincidenza d’interessi.
di Salvo Ardizzone