Iran blocca 700 conti bancari per commercio illegale
Il ministero dell’Intelligence iraniano ha identificato e bloccato più di 700 conti bancari che ritiene siano stati utilizzati per riciclare ingenti proventi ottenuti dal commercio illegale di valute estere. Il ministero ha riferito che il suo dipartimento anti-contrabbando ha coordinato il congelamento dei conti con la Banca centrale dell’Iran (Bci).
“Il fatturato di alcuni di questi account è stato di 200 trilioni di rial (oltre 645 milioni di dollari) negli ultimi nove mesi”, si legge nella nota. Un elenco di titolari di conti era stato presentato alla magistratura iraniana per l’azione penale.
La dichiarazione arriva a seguito di un nuovo aumento del prezzo delle valute estere in Iran, che le autorità governative ritengono sia dovuto esclusivamente al commercio speculativo. I funzionari della Bci hanno insistito sul fatto che l’aumento dei prezzi negli ultimi mesi non ha avuto nulla a che fare con l’effettivo stato delle riserve forex del Paese.
I prezzi sono saliti lo scorso mese dopo che un nuovo round di colloqui tra l’Iran e le potenze mondiali per rilanciare un accordo nucleare del 2015 si è interrotto nella capitale austriaca Vienna. Il rial ha riguadagnato parte delle perdite subite durante il fine settimana chiudendo martedì 310mila contro il dollaro Usa, secondo i siti Web di monitoraggio della valuta e i rapporti delle agenzie di stampa locali.
La valuta nazionale non ha ancora raggiunto i minimi storici visti nell’ottobre dello scorso anno, quando l’economia iraniana stava risentendo della doppia pressione economica delle sanzioni statunitensi e della diffusione del coronavirus.
Il ministero dell’Intelligence ha riferito che continuerà a monitorare costantemente i conti bancari sospetti detenuti da persone coinvolte nel commercio di forex.
di Redazione
