Intelligence Usa collabora con i terroristi Mko
L’ambasciatore dell’Iran alle Nazioni Unite, Majid Takht-Ravanchi, ha affermato che il gruppo terroristico anti-iraniano Mujahedin-e Khalq Organization (Mko), sostenuto da alcuni Paesi regionali ed europei, sta lavorando a stretto contatto con il servizio di intelligence Usa nel tentativo di destabilizzare l’Iran.
“Anche se terroristi e criminali organizzati differiscono nelle loro motivazioni e metodi, sono simili l’uno all’altro riguardo le ripercussioni dei loro atti, che sono una totale distruzione”, ha dichiarato martedì sera Majid Takht-Ravanchi nel corso di una riunione a New York del Consiglio di sicurezza dell’Onu dal titolo “Minacce… pace e sicurezza internazionali: collegamento tra terrorismo internazionale e criminalità organizzata”.
Takht-Ravanchi ha sottolineato che 17.161 cittadini iraniani, tra cui il defunto presidente Mohammad Ali Rajaei, l’ex primo ministro Mohammad Javad Bahonar, il capo del Consiglio supremo della magistratura Ayatollah Mohammad Beheshti, ultimo vice capo dello stato maggiore delle forze armate iraniane Ali Sayyad Shirazi, 27 legislatori come così come quattro scienziati nucleari sono stati uccisi dai terroristi Mko.
“Il gruppo terroristico Mko è attualmente sponsorizzato da un certo numero di Paesi regionali e diversi Stati occidentali. Gli Stati Uniti d’America hanno fornito rifugio ai suoi membri dopo aver rimosso il gruppo dalla lista di organizzazioni terroristiche designate. Il servizio di intelligence degli Stati Uniti sta lavorando a stretto contatto con loro per effettuare attacchi e sabotaggi contro l’Iran”, ha sottolineato il diplomatico iraniano.
L’Mko, elencato come organizzazione terroristica da gran parte della comunità internazionale, ha compiuto numerosi attacchi contro civili iraniani e funzionari governativi per diversi decenni. Nel 2012, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha rimosso l’Mko dalla sua lista di organizzazioni terroristiche designate sotto intense pressioni da parte dell’Arabia Saudita e di altri regimi ostili all’Iran.
Takht-Ravanchi ha quindi sottolineato la cooperazione dell’Iran con l’Iraq e la Siria nella lotta contro i terroristi dell’Isil, sottolineando che la presenza militare dell’Iran in entrambi i Paesi si basa sulle richieste dei rispettivi e legittimi governi.
L’ambasciatore iraniano delle Nazioni Unite ha anche fatto riferimento al ruolo di guida del suo Paese nella lotta contro il traffico di droga, affermando che oltre il 39% dei narcotici del mondo nel 2017 sono stati scoperti dall’Iran. Negli ultimi 40 anni, l’Iran ha perso 3.815 membri delle forze dell’ordine durante operazioni antidroga e oltre 12mila sono state ferite. Takht-Ravanchi ha infine invitato la comunità internazionale a sostenere l’Iran nella lotta contro le droghe illegali senza precondizioni, discriminazioni e considerazioni politiche.
di Giovanni Sorbello