Inaugurato il raddoppio del Canale di Panama
di Redazione
Il 26 giugno è stato inaugurato il raddoppio del Canale di Panama, un’opera colossale eseguita da un consorzio europeo (il Gupc) guidato dall’italiana Salini Impregilo.
L’appalto era stato vinto nel 2009, strappandolo alla statunitense Bechtel; la mancata aggiudicazione all’impresa Usa è stata all’origine di lunghe controversie che hanno anche bloccato i lavori e costretto il consorzio ad adire ad un arbitrato internazionale per vedersi riconosciuti circa 1,6 Mld di dollari relativi ai 99 (!) adeguamenti imposti in corso d’opera dalle autorità del Canale e non contemplate nell’appalto da 3,2 Miliardi. I gioielli del progetto sono le 16 paratie d’acciaio, costruite in Italia, ciascuna del peso di 4mila tonnellate, che permettono il funzionamento ottimale dell’infrastruttura.
Comunque sia, il nuovo Canale, già collaudato settimane fa, è ora operativo e consente il passaggio di colossi lunghi 366 metri con 18 metri di pescaggio, capaci d’imbarcare fino a 12mila container; un’enormità rispetto alle vecchie “Panamax”, con un pescaggio massimo di 10 metri e una portata che non superava i 4mila container. L’opera costituisce una rivoluzione nei trasporti via mare, che cambia radicalmente i flussi delle merci e l’intera logistica globale.
La prima nave a fare la traversata è stata la “Cosco Shipping Panama”, ad attenderla all’imbocco del Pacifico, dopo circa 10 ore di viaggio, c’era il Presidente di Panama Varela, insieme a delegazioni da tutto il mondo.
A seguito del completamento dell’opera, sembra che le autorità cinesi abbiano abbandonato l’idea di un Canale alternativo, che doveva attraversare il Nicaragua, ed hanno acquistato una copiosa porzione dei diritti di passaggio.