In 10mila ai funerali dei Martiri di Jenin, la Cisgiordania ad un passo da una nuova Intifada
Jenin, roccaforte storica della resistenza a nord della Cisgiordania, i palestinesi la chiamano “Il Nido degli Angeli”, gli israeliani “Covo di scarafaggi”. Nella notte tra venerdì e sabato un commando dell’esercito israeliano ha fatto irruzione nel campo profughi della città, uccidendo tre militanti palestinesi.
Ieri pomeriggio una folla immensa composta da oltre diecimila persone ha partecipato ai funerali dei tre martiri, marciando dall’ospedale pubblico di Jenin alla grande moschea, portando i corpi di Hamza Abu al-Haija, 22 anni, Mahmoud Abu Zeina, 17 anni e Yazan Mahmoud Basim Jabarin, 22 anni.
Dopo aver eseguito la preghiera funebre, il corteo si è diretto verso il cimitero di Jenin guidati dai funzionari dell’Olp, dell’Autorità palestinese, di Fatah, di Hamas e della Jihad islamica. Durante la processione, i giovani hanno gridato slogan invitando la resistenza palestinese a vendicare l’ennesimo eccidio e all’Anp di porre immediatamente fine ai negoziati di pace con Israele e impegnarsi invece sulla riconciliazione tra Fatah e Hamas.
Al termine delle celebrazioni, in un clima di grande rabbia e dolore, uomini mascherati armati hanno sparato colpi di pistola in aria, esprimendo la loro volontà di vendicare il sangue versato dai martiri. Negli ultimi mesi l’esercito israeliano ha accentuato la repressione e gli attacchi contro la popolazione della Cisgiordania, preparando il terreno per una nuova sanguinosa Intifada.