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Immigrazione, Mogherini: “Distruggere business trafficanti”

di Salvo Ardizzone

Federica Mogherini, Alto Rappresentante della Ue, lunedì ha illustrato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la posizione dell’Unione sull’emergenza dei migranti nel Mediterraneo, sostenendo la necessità di distruggere il business dei trafficanti di uomini e dichiarando che non si tratta solo di un problema umanitario ma anche di sicurezza.

Ha altresì annunciato che è in elaborazione a Bruxelles un mandato per un’operazione navale che verrà sottoposta al Consiglio Europeo il 18 maggio. La Mogherini ha assicurato che verrà pienamente osservata la Convenzione di Ginevra, ma che occorre fermare il traffico illegale e per questo la Ue intende lavorare con l’Onu.

Contemporaneamente, a Bruxelles, il Commissario per l’Immigrazione Avramopulos ha definito l’Agenda di intervento, che si basa su aiuti ai Paesi d’origine dei migranti, controllo delle frontiere libiche e contrasto contro trafficanti e scafisti e, da ultimo, sulla suddivisione dei profughi fra i 28 Paesi della Ue in base a un meccanismo di quote, che in realtà è solo simbolico.

Per quanto riguarda la missione di contrasto a scafisti e trafficanti, tutto è demandato all’approvazione della risoluzione preparata dall’Italia e presentata dall’Inghilterra al Consiglio di Sicurezza; secondo il Ministro Gentiloni serviranno almeno dieci giorni per capire se riuscirà a raccogliere i voti necessari all’approvazione.

In merito alla questione più spinosa, la suddivisione dei migranti fra i vari Paesi, Juncker, spinto dalla Germania che teme ora d’essere sommersa da profughi e richiedenti asilo, ha deciso d’invocare per la prima volta l’articolo 78.3 del Trattato di Dublino, grazie al quale, constatata una situazione d’emergenza, la Commissione potrà porre immediatamente la questione dinanzi al Consiglio, che potrà approvare a maggioranza, evitando la trappola dell’unanimità, superano così l’ostilità già dichiarata di Paesi come l’Inghilterra e l’Ungheria.

Malgrado la gravità della situazione, ancora una volta l’Europa si dimostra un’accozzaglia di Stati tenuti insieme solo dall’interesse, concentrati sui propri egoismi e privi d’una politica comune. Solo gli escamotage dei burocrati, pressati ora da Berlino, produrranno forse qualche risibile risultato di principio, visto che i rifugiati da ricollocare su cui si litiga variano fra i 5mila e i 20mila, a fronte delle almeno 200mila richieste previste per il 2015.

Malgrado le tante parole, l’Italia è e sarà lasciata sola come sempre. Gli unici motivi per cui questa Europa si muove, anche contro i propri più elementari interessi, sono quelli che gli vengono dettati da oltre Atlantico.

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