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Libia, scontri nei campi petroliferi causano perdite catastrofiche

La National Oil Corporation (Noc) della Libia ha riferito ieri di aver subito “perdite catastrofiche” dalle petroliere che sono state attaccate durante violenti scontri nella regione petrolifera nord-orientale di Helal. Giovedì scorso, gruppi armati hanno attaccato i porti di Ras Lanuf e Sidra (650 km a est di Tripoli) sotto il controllo del maresciallo Khalifeh Haftar.

LibiaLe forze militari guidate da Haftar hanno lanciato un grande attacco contro la regione del Crescent oil con il supporto aereo per espellere le milizie Ibrahim al-Jidran e i suoi alleati, così come annunciato domenica scorsa da un portavoce.

Secondo la National Oil Corporation, la capacità di stoccaggio del porto di Ras Lanuf è scesa da 950 mila barili a 550 mila barili di greggio. Le foto pubblicate sul web mostrano colonne di denso fumo nero che salgono da un serbatoio di carburante in fiamme.

Al-Jidran, l’ex comandante della guardia delle installazioni petrolifere responsabile della sicurezza della regione del Crescent oil, ha controllato i carri armati per diversi anni dopo il rovesciamento del regime di Muammar Gheddafi nel 2011, prima di essere espulso dalle forze militari di Haftar nel settembre 2016.

L’attacco avrebbe portato ad una perdita complessiva di diversi miliardi di dollari, per non considerare il processo di ricostruzione dei serbatoi che impegnerà molti anni per riprendere in pieno le attività.

Libia al collasso

Giovedì scorso, la National Oil Corporation ha annunciato una sospensione delle esportazioni dai porti di Ras Lanuf e Sidra a causa delle violenze, chiedendo al governo lo “stato di emergenza”, in quanto l’attacco ha fermato le esportazioni di petrolio, avvertendo che la produzione potrebbe scendere a 400mila barili al giorno.

La Libia, che fa affidamento sulla ricchezza petrolifera, ha prodotto 1,6 milioni di barili prima della caduta di Gheddafi. La violenza successiva ha ridotto la produzione a meno del 20% di questo livello, per poi risalire a oltre 1 milione di barili alla fine del 2017.

di Redazione

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