Il sindaco che rifiuta di celebrare nozze-gay, espressione del dissenso anti-progressista dei francesi
Il fuoco di fila dei media progressisti le si è brutalmente rivoltato contro. Eppure, la scelta di Marie-Claude Bompard, sindaco (donna) di Bollène, comune francese della regione meridionale di Vaucluse, è solo l’ultima di una serie di spie che testimoniano il diffuso dissenso dei transalpini – tra le istituzioni come nella società civile – nei confronti della legge “mariage pour tous”.
Nei giorni scorsi, per la prima volta dopo l’approvazione della legge che consente alle persone omosessuali di sposarsi, la battagliera sindachessa del piccolo centro a sud della Francia si è trovata a dover fare i conti con gli effetti che ne derivano. Una coppia di donne lesbiche, Amandine Gilles e Angélique Leroux, ha chiesto al comune di Bollène, cui appartengono, di potersi unire civilmente in matrimonio. A questo punto, ai sensi della legge “mariage pour tous”, l’amministrazione avrebbe dovuto ratificare la richiesta senza batter ciglio. Non per il sindaco, però, la quale, trovatasi innanzi a un bivio morale, ha scelto di contravvenire a una legge dello Stato pur di non abiurare la propria coscienza. Marie-Claude Bompard il ciglio l’ha battuto, eccome.
Il sindaco di Bollène, infatti, ha convocato le due donne che le avevano fatto pervenire la richiesta per comunicarle educatamente la propria decisione. «Ci ha spiegato che, pur rispettando le coppie omosessuali, non avrebbe potuto unirciin virtù delle sue convinzioni religiose», ha raccontato una delle due omosessuali al giornale Dauphiné Libéré. Data l’imperturbabilità del sindaco a prender parte a una simile celebrazione, le due donne hanno provato allora ad aggirare l’ostacolo. In che modo? Chiedendo al primo cittadino di assumere un atteggiamento “pilatesco”, ossia delegare qualcun altro, magari il suo vice, ad officiare il rito. Richiesta rispedita al mittente. Marie-Claude Bompard ha dimostrato di preferire la fede e il coraggio delle proprie idee all’atteggiamento codardo di Ponzio Pilato. «Non mi oppongo alle persone ma alla legge», con queste parole il sindaco ha infranto anche l’ultima speranza da parte delle due lesbiche di trovare almeno un compromesso.
La questione è però destinata a subire strascichi. Le due donne hanno annunciato che faranno ricorso al prefetto, mentre Marie-Claude Bompard ha difeso pubblicamente, senza alcuna esitazione la sua scelta. Consapevole, tuttavia, di dover ora incorrere in qualche forma di punizione. Lo scorso 7 novembre, Christiane Taubira, ministro della Giustizia francese e relatrice della legge “mariage pour tous”, aveva spiegato al giornale Ouest France che un sindaco che si rifiuta di celebrare certi “matrimoni stravaganti” rischia fino a tre anni di prigione e circa 45mila euro di multa.
Contattata nei giorni scorsi da organi di stampa francesi, Marie-Claude Bompard ha risposto alla Taubira definendo «sproporzionate e illegittime» le sanzioni che possono colpire gli amministratori nella sua condizione. Si è inoltre detta pronta a impegnarsi in prima persona per chiedere al presidente della Repubblica Hollande di accogliere la richiesta di esonerare da queste celebrazioni i sindaci che adducano motivi di obiezione di coscienza.
Quello della Bompard, del resto, è solo il caso che ha suscitato più rumore. Prima che il suo nome salisse agli onori della cronaca, un ampio fronte di primi cittadini francesi contrari a celebrare nozze tra omosessuali si era già venuto a creare. A maggio, Le Figaro riportava che 20mila sindaci hanno firmato una petizione a favore dell’obiezione di coscienza e contro il disegno di legge “mariage pour tous”. Petizione che dalle parti dell’Eliseo, finora, non ha scalfito il presidente Hollande, il quale ha sdegnosamente rigettato l’istanza di queste migliaia di sindaci.
L’impressione, tuttavia, è che gli esponenti del governo francese dovranno prima o poi scendere dall’Iperuranio in cui si sono rifugiati e confrontarsi con la realtà dei fatti. Fisime ideologiche progressiste come la legge che consente matrimonio e adozioni di bambini agli omosessuali continuano a generare una sempre più ampia disapprovazione. Anche all’interno dello stesso elettorato di sinistra. Un recente sondaggio realizzato da YouGov per l’Huffington Post e Itélé rivela che, in vista delle elezioni europee del 2014, è da attendersi un crollo dei consensi per il Partito Socialista, sceso al 15%, mentre la destra moderata Ump si attesterebbe al 19% e il Front National raggiungerebbe lo straordinario traguardo del 18% di preferenze.
La Francia non si allinea al pensiero dominante imposto per legge. Marie-Claude Bompard, eletta nelle file della Ligue du Sud – partito regionalista, conservatore ed euroscettico – è evidentemente in buona e nutrita compagnia.Ça va sans dire.