“Il popolo yemenita non dimenticherà mai le atrocità del regime saudita“
“Il popolo yemenita non dimenticherà mai le atrocità del regime saudita“, sono le parole pronunciate giorni fa dal leader sunnita yemenita, Sahl Ibrahim Ibn Aqil.
La Repubblica dello Yemen nasce nel 1990, quando lo Yemen del Nord e lo Yemen del Sud si sono uniti dopo anni di lotte. Dopo l’unificazione, il Paese si avvia verso la modernizzazione nonostante conservi tutt’ora il proprio carattere tribale. Nel 1994 si verificò una breve guerra civile che si è conclusa con una sconfitta per i meridionali, ma le tensioni regionali riemersero nel 2009 quando le truppe governative e i combattenti Houthi dell’etnia sciita Zaidiyi si sono scontrati nel nord, causando la morte di centinaia di persone. Lo Yemen, grazie alle ingerenze di Stati Uniti e Arabia Saudita, è diventato una base importante per gruppi terroristici legati ad Al-Qaeda.
Nel settembre del 2014 i combattenti sciiti Houthi hanno attaccato il palazzo presidenziale di Sana’a, prendendo il controllo della capitale e costringendo l’ex presidente Hadi alla fuga. Gli Houthi hanno accusato il governo yemenita di essere dietro alle organizzazioni terroristiche legate ad Al-Qaeda e alla monarchia saudita. Ciò ha scatenato una brutale aggressione militare da parte dell’Arabia Saudita che dal 26 marzo bombarda indiscriminatamente l’intero Paese, causando la morte di migliaia di civili, e la distruzione delle più importanti infrastrutture pubbliche.
Le agenzie umanitarie stanno cercando – nonostante le minacce saudite – di raggiungere le zone dello Yemen maggiormente colpite dai bombardamenti; carburante, cibo e medicinali vengono distribuiti presso il porto di Hudaydah, e trasportati a fatica nelle province vicine.