Il declino di una potenza militare; soldati israeliani costretti a chiedere il cibo ai coloni
Il giornale israeliano Maariv ha pubblicato pochi giorni fa una notizia a dir poco sorprendente. L’attuale tensione lungo il confine settentrionale tra Libano e Siria, ha portato il governo di Tel Aviv a intensificare le attività militari nell’area e quindi aumentare il contingente di soldati, tra cui le unità d’élite.
La notizia sconvolgente pubblicata dal quotidiano israeliano riguarda la mancanza di cibo per centinaia di soldati costretti a patire la fame, nonostante le ripetute richieste rivolte alle autorità centrali per inviare del cibo.
Maariv ha confermato che i soldati delle unità d’élite a causa della perdurante mancanza di scorte di cibo, sono stati costretti a recarsi nelle vicine colonie sul confine libanese per chiedere del cibo alla popolazione locale. Secondo quanto riferito dal giornale, i soldati sarebbero stati sorpresi nell’insediamento di Qsduha mentre raccoglievano del cibo donato dagli abitanti delle colonie.
I momenti di gloria per la potenza militare israeliana sembrano oramai solo uno sbiadito ricordo. E’ sconvolgente come il governo di Tel Aviv, che ogni anno spende decine di miliardi di dollari per mantenere i suoi arsenali pieni di sofisticate armi, lasci senza cibo le sue unità d’élite. Sul confine settentrionale tira una bruttissima aria.