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Il Brics supera i paesi “tradizionali” nello sport: Brasile e Russia ospiteranno i futuri tornei

di Mauro Indelicato

Ha iniziato Pechino nel 2008, tra lo stupore generale al momento dell’annuncio, poi è arrivato il momento del Sudafrica, adesso tocca al Brasile; stiamo parlando degli ultimi grandi eventi sportivi, che tra mondiali ed olimpiadi spesso descrivono meglio di ogni trattato politico i vari mutamenti che intercorrono nel pianeta.
La tendenza, tanto per le Olimpiadi che per i mondiali di calcio, i due maggiori eventi sportivi, è quella di assegnare le organizzazioni delle varie manifestazioni non più ai paesi “tradizionali”, spesso europei ed occidentali, ma alle potenze emergenti.

Vagliando le ultime assegnazioni di Olimpiadi e mondiali, si può pensare che tanto il Cio che la Fifa, abbiano deciso di dare grande impulso all’area del Brics, ossia l’organizzazione che raggruppa Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, la quale rappresenta una prima forte e, nei prossimi anni, sempre più importante alternativa al monopolio Usa–Fmi che al momento tiene le redini del sistema internazionale.
Lo sport, nella storia, si è sempre contraddistinto per aver anticipato meglio di ogni altro elemento ogni sintomo di cambiamento economico e politico; come detto prima, ad inaugurare l’assegnazione di grandi competizioni ai paesi emergenti prima nominati, è stata Pechino, che nel 2001 vinse la sfida contro la nordamericana Toronto, favorita alla vigilia, per ospitare l’Olimpiade del 2008.

E proprio Pechino, assieme a tutta la Cina, fece una gran bella figura internazionale, tanto che 4 anni più tardi Londra 2012 è stata considerata di gran lunga inferiore a quella precedente; nel 2010 invece, è stato il Sudafrica ad ospitare un grande evento, grazie al mondiale di calcio che si è disputato nelle città principali del paese ed anche in questo caso l’organizzazione è stata ritenuta ottima.
Da oggi, con l’inizio della Confederations Cup, torneo che fa da “aperitivo” al mondiale, tocca al Brasile, il quale per i prossimi tre anni sarà con i riflettori perennemente puntati, visto che il prossimo anno ospiterà i mondiali e nel 2016 Rio de Janeiro ospiterà invece le Olimpiadi. Dopo il Brasile, toccherà alla Russa, in cui nel 2014 si terranno le Olimpiadi invernali nella città caucasica di Soci, mentre nel 2018 ospiterà l’edizione del mondiale di calcio.

La Fifa, ma soprattutto il Cio, il Comitato Internazionale Olimpico, da sempre rappresentati e rappresentanti dei Paesi occidentali, le cui decisioni interne dipendono sempre di più dagli sponsor delle grosse multinazionali, come dimostra, per esempio, la scandalosa assegnazione dell’Olimpiade del 1996 alla città statunitense di Atlanta grazie alla spinta della Coca Cola, adesso invece virano verso l’area del Brics e danno fiducia ai paesi emergenti più forti.
Un cambiamento di rotta che potrebbe quindi anticipare, anche a livello politico, il cambiamento degli asset internazionali; non a caso, nell’assegnare le Olimpiadi a Rio, è stata scartata Chicago, mentre nell’assegnare i mondiali del 2018 alla Russia, è stata sconfitta l’Inghilterra.
Piccole curiosità quindi, che possono aiutare a capire meglio possibili futuri sviluppi politico–economici del pianeta.

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