Mercenari della Blackwater si ritirano dallo Yemen
La Blackwater ha deciso di ritirare i suoi mercenari dalla provincia di Taiz, nel sud-ovest dello Yemen, dopo aver subito pesanti perdite. Diverse decine di mercenari, tra cui alcuni comandanti, sono rimasti uccisi durante i combattimenti con la Resistenza yemenita.
Il New York Times del 25 novembre, aveva pubblicato la notizia secondo la quale gli Emirati Arabi avrebbero ingaggiato almeno un battaglione di combattenti latino americani, per lo più colombiani, inquadrato da ufficiali di varie nazionalità, per combattere in Yemen con uno stipendio di mille dollari la settimana e la promessa della cittadinanza emiratina.
Il ricorso ai mercenari della Blackwater, la famigerata agenzia di “contractors” vicina al Pentagono che in Iraq ed Afghanistan s’è macchiata di crimini atroci, è l’ennesima dimostrazione del disastroso andamento della guerra per i sauditi e i suoi alleati. Gli Emirati, non potendo intensificare il proprio sforzo militare in Yemen, sia per le gravi perdite già subite, sia per la modestia delle proprie forze armate già anche troppo provate, adesso sono costretti a ricorrere ai mercenari di un’agenzia privata.
Ma è tutta la coalizione saudita ad essere in gravissime difficoltà malgrado sempre nuovi Stati, dietro lauto pagamento, stiano mandando contingenti in Yemen. La lista è ormai chilometrica: accanto alle truppe di Riyadh, Emirati, Qatar, Bahrain, sono arrivate quelle dell’Egitto, Senegal, Sudan, Mauritania ed ora Marocco. Raschiando il fondo del barile per trovare uomini, anche centinaia di terroristi fuggiti dalla Siria in Turchia, da laggiù sono stati trasferiti ad Aden con un ponte aereo gestito da Qatar ed Emirati.
di Redazione