I giganti del petrolio ritornano ad investire in Iran
Si iniziano ad avvertire i primi effetti positivi della cancellazione di parte delle sanzioni imposte all’Iran, per quanto riguarda il tanto discusso nucleare iraniano. Un portavoce del ministro del Petrolio iraniano, Bijan Namdar Zanganeh, ha riferito a Press Tv che i giganti del petrolio del mondo hanno in programma di tornare in Iran alla luce dell’allentamento delle sanzioni contro il settore energetico iraniano.
Aziende come Shell, British Petroleum, Petronas della Malesia, la spagnola Repsol e diverse altre grandi compagnie petrolifere e di gas mondiali vogliono tornare in Iran per riprendere le loro attività petrolifere. L’eliminazione di parte delle sanzioni contro l’Iran a seguito dell’attuazione dello storico accordo sul nucleare dello scorso anno con le sei potenze mondiali, aiuterà sicuramente i settori del petrolio e del gas ad attrarre investimenti esteri.
L’Iran potrebbe recuperare circa 300 milioni di tonnellate di idrocarburi dai suoi giacimenti di petrolio e gas offshore nel Golfo Persico, tra cui il famoso giacimento di gas di South Pars.
Il 29 gennaio, il secondo più grande produttore di petrolio russo, Lukoil, ha ribadito la sua volontà di tornare a lavorare nel settore energetico iraniano. La francese Total e l’italiana Eni hanno anche espresso la loro disponibilità a riprendere il lavoro in Iran.
Il 20 gennaio, il Consiglio dell’Unione europea ha sospeso parte delle sanzioni che aveva imposto contro l’Iran in seguito all’accordo sul nucleare avvenuto a Ginevra nello scorso novembre, tra Teheran e il gruppo del 5+1 – Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Germania -.