I figli rubati
C’è una famiglia normale, fino a qualche anno fa anche felice, che si ritrova in indigenza economica. C’è un padre che va dal sindaco a chiedere un lavoro. C’è un sindaco che delega all’ufficio di assistenza sociale la verifica della situazione. C’è una perizia dell’assistente sociale, che indica lo stato economico della famiglia e la “presunta” o “evidente” impossibilità di mantenere i figli.
C’è un Tribunale che decide sulla base di perizie di assistenti sociali quando sia il caso di togliere i minori alle relative famiglie.
C’è un avvocato che tutela le famiglie e che poi chiede il pagamento della parcella. C’è l’impossibilità per la famiglia di pagarlo.
C’è il vortice nel quale cade la famiglia che si vede portar via una bella mattina i bambini dai poliziotti e da oggi, può vederli solo una volta alla settimana, per un’ora, nelle fredde stanze di una casa famiglia, nella quale è difficilissimo entrare e capire cosa accade.
Tutto questo rappresenta la tendenza attuale del lavoro degli assistenti sociali, che forzano le perizie, che fanno in modo di portar via i figli a famiglie che poco tempo fa potevano occuparsene tranquillamente, spostandoli paradossalmente in case famiglia che gravano lo Stato di un costo mensile che si aggira intorno ai 3mila euro a persona.
Gli ultimi due casi di cronaca, quello di Gonnesa, nel quale una giovanissima coppia si vede sospendere la patria podestà di un bimbo di tre mesi solo perché indigente e quello di una coppia di Torre Annunziata, che si vede strappar via due bimbi di uno e due anni, perché era andata in comune a chiedere un lavoro, fanno emergere un quadro agghiacciante, una situazione sommersa, silenziosa, fatta di vergogne e dolori, di famiglie distrutte dall’incompetenza e dalla perversione di un sistema che non applica le norme, ma si arroga il diritto di decidere degli affetti, un sistema che aggredisce la base della società, la famiglia.
In passato, gli assistenti sociali hanno chiuso gli occhi dinanzi ad evidentissimi casi di abusi, ora, chissà come mai, vista la generale situazione economica, dovuta alla politica del debito dettata dall’Unione Europea e alla scellerata conduzione politica italiana, in mano a gente facente parte di oscuri gruppi di potere massonico (vedi Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute), si tende a ”rapire” i figli di gente per bene, davanti a tanta gravità, bisogna porsi delle domande, sollevarsi da terra e cercare di analizzare la situazione dall’alto per vederci più nitidamente.
Chi sceglie di informarsi sui progetti di questi politici, avrà chiaro il perché i bambini vengano strappati alle famiglie utilizzando la teoria che il reddito possa essere un metro di giudizio, al contrario di quanto previsto dalla legge italiana, che in materia di affido, con l’articolo 149/2001 recita al comma 2 :
“Le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine a favore della famiglia sono disposti interventi di sostegno e di aiuto”.
E’ chiaro quindi che prima di togliere la patria podestà, prima di spedire come pacchi in volanti della polizia i bambini in case famiglia, bisogna effettuare tutta una serie di accertamenti che esulano dalla capacità economica della famiglia e qualora si evidenziassero carenze reddituali; gli assistenti sociali avrebbero il compito di occuparsi di ”sostenere” con degli aiuti queste famiglie, il che costerebbe sicuramente meno ai contribuenti rispetto all’affidamento in casa famiglia dei minori, con il vantaggio di evitare veri e propri shock emotivi a queste persone, che hanno in fondo la sola colpa di trovarsi in Paesi che hanno ceduto la propria sovranità monetaria e che quindi ora si trovano travolti da una crisi pianificata, voluta per aumentare il potere di un ente oligarchico che si chiama Unione Europea, che continua ad indebitarci prestandoci moneta che potremmo stamparci da soli, eliminando il problema del pagamento di interessi che paghiamo per della carta che non è legata nemmeno a riserva aurea, una vera follia!
La disgregazione dei valori che fino ad oggi hanno tenuto in piedi la nostra nazione, già fortemente infiltrata dalla massoneria, è voluta, si tratta di un disegno preciso volto all’instaurazione di qualcosa di diverso, fatto di controllo totale della gente, di cessione di ogni sovranità, e della perdita di ogni diritto che fino ad oggi avevamo dato per scontato. Ricordiamo la prassi utilizzata per spedire sempre nuova carne da macello nella Comunità Forteto alle porte di Firenze, comunità finanziata con 1,2 milioni di euro dal 1997 al 2010 dalla Regione Toscana, fondata nel 1977 e nella quale per decenni si sono sperimentati gli abusi più indicibili su minori strappati alle famiglie di origine, gestita da Rodolfo Fiesoli, condannato per abusi e stupro e poi rilasciato inspiegabilmente nel 1979, e da Luigi Goffredi. L’obiettivo principale della setta e della comunità finanziata dalla regione pare fosse “la distruzione della normalità” e l’approdo ad una società distopica della confusione sessuale.
I giudici che hanno inviato i minori a “Il Forteto” nonostante le condanne penali e quelle in sede europea e i Servizi Sociali che hanno consigliato la struttura, hanno mai pagato per le loro responsabilità? E perché, soprattutto i media (conniventi e di proprietà dei soliti noti), non fanno e non hanno fatto emergere questo tipo di problematiche sociali? La massoneria, ormai presente in tutti gli uffici, in ogni ente, diramata silenziosamente in ogni anfratto della nostra struttura sociale, con i suoi rappresentanti, sta lavorando da sempre per la distruzione di ciò che conosciamo come nostra sicurezza, come certezza di bene comune.
Negli ultimi anni il fenomeno dei bambini tolti alle famiglie è aumentato del 29,3% (fonte Panorama) e questa è un’annosa faccenda che riguarda tutti i cittadini, nessuno escluso.
La disperazione di aver perso un figlio ingiustamente è inenarrabile e ci si trova impotenti di fronte ad un sistema malato che ingoia nel buio centinaia di bambini.