I contatti tra Riyadh e Tehran riprendono dal Pellegrinaggio
di Redazione
Il ministro saudita per gli Affari del pellegrinaggio, Hatem Qadi, riceverà a breve una delegazione iraniana avente le medesime competenze.
L’incontro si svolge annualmente in preparazione del pellegrinaggio alla Mecca, ma quest’anno i toni dell’evento saranno diversi dopo il “sospetto” crollo di una gru nella Grande Moschea della Mecca, in cui morirono 107 pellegrini, e la strage avvenuta a Micca, alla periferia della città santa saudita della Mecca, che ha provocato la morte di circa duemila pellegrini e il ferimento di altri 863. La fuga precipitosa dei pellegrini sarebbe stata causata dal convoglio del figlio del re saudita Salman bin Abdulaziz Al-Saud.
Nella strage rimasero uccisi circa 135 pellegrini iraniani, tra cui Ghazanfar Roknabadi, l’ex ambasciatore iraniano in Libano. Da gennaio la sospensione delle relazioni tra i due paesi.
Il ministro degli Esteri saudita ‘Adel Al-Jubair aveva chiesto a Tehran la non interferenza negli affari dell’Hajj in quanto di esclusiva competenza saudita e quindi interni e lo aveva fatto in ambito di Consiglio di Cooperazione del Golfo esercitando influenza sul resto dei paesi aderenti.
Adesso riprendono i contatti ma limitatamente agli affari religiosi e non politici. Infatti, in base a un accordo tra le parti, è la Svizzera ad occuparsi della direzione degli affari consolari a Tehran per conto di Riyadh.