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Hrw agli Usa: fermate produzione cluster bombs

Human Rights Watch (Hrw) ha fatto appello agli Stati Uniti per fermare la produzione e la vendita di cluster bombs e di tutte le armi bandite a livello internazionale in accordo con il diritto internazionale. L’appello segue una profonda investigazione portata avanti da Hrw e il Cluster Munition Coalition (coalizione delle munizioni a grappolo) in Yemen. L’appello segue un rapporto della Ong con sede a New York che ha documentato l’uso delle cosiddette bombe a grappolo nella guerra in Yemen. Le armi utilizzate dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita sono di fabbricazione statunitense. Sono bombe bandite dal diritto internazionale perché altamente distruttive.

Le cluster bombs, a cui gli Usa sembrano non voler proprio rinunciare, sono state pubblicizzate come armi intelligenti. In realtà, si tratta di bombe che lasciano un enorme numero di feriti e morti sul campo. La CBU-105 è progettata in modo che inizi ad esplodere in aria. Dal corpo principale si liberano una seria di altre bombe da cui si liberano frammenti metallici che cadono “a pioggia” sul terreno colpendo civili e edifici in maniera casuale.

Pioggia di cluster bombs sullo Yemen

L’utilizzo di queste bombe è state accertato nella guerra in Yemen da parte dell’alleato numero uno degli Stati Uniti nel Medio Oriente. Infatti, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno ricevuto considerevoli quantità di CBU-105 dall’inizio del conflitto in Yemen, oltre che in altri periodi fra il 1970 e il 1999.

Solo nell’ultimo anno, l’Hrw ha analizzato alcune rovine di edifici civili bombardato e ha rilevato l’utilizzo di almeno quattro modelli di questo tipo di bombe. Fra questi la CBU-105 è stata utilizzata in almeno sei attacchi aerei nelle province di Amran, Sana’a, Hodaidah e Sa’ada. Addirittura, uno di questi attacchi aerei con questa bomba è stato filmato in un cementificio nella regione di Amran, a 40 km dalla capitale. I presenti l’hanno descritta come un’esplosione nell’aria da cui sono usciti centinaia di pezzi che esplodevo in aria o quando colpivano il terreno. Da questi si sprigionava fumo nero.

In un altro attacco nella provincia di Hajjah i ricercatori dell’Hrw hanno raccolto i nomi di 97 civili uccisi, tra cui 26 bambini e altri 10 corpi carbonizzato che non è stato possibile identificare. Questi sono gli effetti di queste bombe. Il commercio di queste bombe è uno dei motivi per cui la fine della guerra in Yemen è lontana dall’essere firmata, nonostante le diverse tregue imposte dalla Nazioni Unite.

Dall’inizio del conflitto yemenita sono state uccise decine di migliaia di civili, tra cui oltre tremila bambini. Secondo le Nazioni Unite, infatti, conflitti di questo tipo con attacchi aerei colpiscono per il 70% la popolazione locale.

di Carolina Ambrosio

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