Hiroshima ricorda il terrorismo americano
Hiroshima commemora il 79° anniversario del bombardamento atomico americano sulla città. La campana della Pace ha suonato alle 8:15 ora locale, a ricordare quel maledetto giorno di 79 anni fa quando il bombardiere statunitense B-29 “Enola Gay” sganciò la bomba all’uranio sulla città.
Il 6 agosto del 1945, il bombardamento di Hiroshima provocò la morte di 140mila persone. Molti civili morirono immediatamente, mentre altri morirono a causa delle ferite riportate o alle malattie legate alle radiazioni. Tre giorni dopo il brutale bombardamento, l’esercito americano sganciò una bomba al plutonio sulla città portuale meridionale di Nagasaki, uccidendo più di 70mila persone.
Gli impatti orribili dei bombardamenti effettuati sul Giappone costrinsero il Paese alla resa, ponendo così fine alla seconda guerra mondiale. Gli attacchi atomici segnarono anche l’inizio della guerra fredda tra l’Occidente e l’ex Unione Sovietica.
Nel maggio del 2016, Obama visitò Hiroshima senza porgere alcuna scusa per i bombardamenti terroristici effettuati dagli Stati Uniti sul Giappone. Uno dei tanti crimini americani per cui nessuna giustizia è stata mai fatta.
Per molti anni, gli alti funzionari degli Stati Uniti evitarono di visitare Hiroshima a causa delle sensibilità politiche. Molti americani credono ancora, a 79 anni di distanza, che i bombardamenti atomici nell’agosto del 1945 fossero giustificati e che hanno accelerato la fine della guerra.
Gruppi di superstiti giapponesi hanno condotto per decenni una campagna per portare nel Paese alti funzionari provenienti dagli Stati Uniti e da altri Stati forniti di armi nucleari, per mostrare le cicatrici di Hiroshima, come parte di un movimento di base per l’abolizione delle armi nucleari.
Hiroshima e Progetto Manhattan
La maggior parte dei giapponesi, tuttavia, affermano che i bombardamenti non erano giustificati. La storia ha dimostrato che il Giappone era pronto ad arrendersi, che il lancio delle bombe non era necessario e che furono sganciate più per scoraggiare gli avversari e mostrare un atto di forza, o forse – come suggerisce un cartello esplicativo montato sul muro del Museo di Hiroshima – gli Stati Uniti hanno usato l’arma sulla popolazione giapponese per giustificare gli enormi costi straordinari nello sviluppo del Progetto Manhattan.
di Redazione