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Hezbollah: trama Usa-Israele-Arabia Saudita condannata al fallimento

L’alto funzionario del movimento di Resistenza libanese Hezbollah, Sheikh Nabil Qaouk, ha deplorato le politiche adottate dai regimi americano, israeliano e saudita contro le nazioni regionali, aggiungendo che la loro congiura sarà sventata dall’Asse della Resistenza.

HezbollahSheikh Nabil Qaouk, membro anziano del Consiglio esecutivo di Hezbollah, ha condannato la coalizione guidata dai sauditi per i recenti massacri di civili yemeniti, affermando che il regime di Riyadh ha trasformato l’Eid al-Fitr dei musulmani in “un massacro sanguinoso” nello Yemen. Il leader libanese ha inoltre sottolineato che la dinastia al governo di Al-Saud sta perseguendo una politica in linea con i complotti orditi contro le nazioni regionali, in particolare il popolo palestinese.

Qaouk ha anche denunciato un complotto congiunto di Washington, Tel Aviv e Riyadh affermando che la cospirazione è destinata al fallimento grazie al ruolo determinante dell’Asse della Resistenza nella regione mediorientale.

La coalizione guidata dai sauditi e i suoi mercenari hanno iniziato giorni fa una massiccia operazione militare per portare sotto il loro controllo la strategica città portuale dello Yemen occidentale di Hudaydah. Mentre l’esercito yemenita e i combattenti della Resistenza Ansarullah stanno combattendo gli aggressori e contrastando gli attacchi contro le zone residenziali, le organizzazioni umanitarie internazionali hanno avvertito delle terribili conseguenze di qualsiasi escalation di violenza intorno a Hudaydah. La coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite, Lise Grande, ha annunciato che in caso di attacco militare contro Hudaydah “fino a 250mila persone possono perdere tutto – anche le loro vite”.

Croce Rossa ritira membri dallo Yemen

La scorsa settimana, il Comitato internazionale della Croce Rossa ha dichiarato di aver ritirato 71 membri dello staff internazionale dallo Yemen per le crescenti minacce alla sicurezza. “Mentre la delegazione in Yemen ha ricevuto numerose minacce in passato, non possiamo ora accettare ulteriori rischi a meno di due mesi dall’omicidio di un membro dello staff. La sicurezza del nostro team, che viene intimidito dalle parti in conflitto, è un prerequisito non negoziabile per la nostra presenza e il lavoro nello Yemen”, ha riferito l’organizzazione in una nota.

Ad aprile, membri della coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita hanno ucciso l’operatore libanese del Comitato internazionale della Croce Rossa, Hanna Lahoud, nella città yemenita di Taiz.

L’aggressione militare saudita contro lo Yemen è iniziata nel marzo 2015 a sostegno dell’ex regime yemenita fedele a Riyadh. Il ministero dei Diritti Umani yemenita ha annunciato in un comunicato che l’aggressione militare saudita ha causato fino a questo momento oltre 600mila civili tra morti e feriti. Le Nazioni Unite riferiscono che circa 22,2 milioni di persone nello Yemen hanno bisogno di aiuti alimentari, tra cui 8,4 milioni rischiano di morire per mancanza di cibo.

di Giovanni Sorbello

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