Come Hezbollah ha creato la sua capacità di dissuasione
Uno sguardo all’evoluzione della Resistenza mostra che Hezbollah ha accumulato una grande esperienza in ciò che concerne l’armamento, l’addestramento e la costruzione di attrezzature militari nello svolgere le operazioni che conduce. In questo senso l’aspetto più importante è la costruzione di un sistema di dissuasione che impedisce al nemico israeliano di pensare a un nuovo assalto contro il Libano e il suo territorio.
Dal 1982 a oggi Hezbollah e la Resistenza Islamica hanno realizzato azioni quotidiane che non sono limitate al solo aspetto militare, ma che trascendono tutti gli aspetti della vita dei combattenti della Resistenza, dei loro familiari e militanti. In questo senso Hezbollah ha potuto costruire una società e una cultura di Resistenza.
Hezbollah ha creato un combattente credente, con valori etici elevati, che dimostra un impegno e una disciplina eccezionali nell’interagire con le decisioni e i piani del comando. In questo modo si è creato il miglior sistema di comando e controllo, che dipende più dall’impegno che dalla ricezione degli ordini in modo convenzionale, come accade negli eserciti ordinari. In questo senso i militanti di Hezbollah ricevono corsi e programmi di tipo formativo, religioso e dottrinale e non esiste una distinzione tra i combattenti e i capi militari.
Tutti questi sono fattori chiave che spiegano il susseguirsi delle vittorie raggiunte dalla Resistenza. Malgrado i nemici conoscano questi aspetti, essi non sono capaci (né lo saranno) di realizzare piani per impedire questi successi della Resistenza.
Attenzione sociale
Da molti anni la Resistenza fornisce servizi in grandi aree del Sud del Libano, della Valle della Bekaa e della capitale Beirut attraverso organizzazioni che forniscono alla popolazione elementi che rafforzano la sua capacità di Resistenza. Una di queste istituzioni, Jihad al-Binaa, ha svolto un grande ruolo nella ricostruzione del Libano dopo la Guerra di Luglio del 2006.
Un’altra è l’Organizzazione della Salute Islamica, che possiede quarantasette sedi distribuite in tutto il Libano e si occupa della sfera sanitaria. L’Associazione Logistica Caritatevole Islamica si occupa dell’aiuto agli orfani e alle famiglie dei prigionieri, mentre la Fondazione dei Martiri si occupa di assistenza alle famiglie dei caduti.
La Fondazione Islamica per l’Educazione si dedica alla costruzione e ricostruzione di scuole e istituti e la Fondazione Aqah si occupa di elargire prestiti senza interesse. L’Associazione di Appoggio alla Resistenza Islamica raccoglie invece donazioni per la Resistenza.
Un’attenta formazione
La capacità militare della Resistenza dipende, in primo luogo, dalle armi leggere e medie e dagli esplosivi, e la sua organizzazione è basata in cellule mimetizzate che non si conoscono tra loro e su operazioni dirette contro pattuglie a piedi e meccanizzate nemiche. Il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica dell’Iran (Sepah Pasdaran) ha svolto un ruolo importante nella preparazione e addestramento dei combattenti della Resistenza Islamica.
Nei primi anni della Resistenza, a partire dal 1982, nelle battaglie contro l’occupante israeliano nel Sud del Libano vennero utilizzati esplosivi. Poi iniziarono ad essere utilizzati missili anticarro Sagger At-3. Più tardi, nella Guerra del 2006, vennero impiegati gli ultimi tipi di missili anticarro. Nel frattempo la Resistenza monitorava minuziosamente le capacità, metodi e armamenti del nemico israeliano e elaborava piani di combattimento per zone specifiche, incluse montagne e valli, città e strade.
L’addestramento riguarda inoltre l’uso di ogni tipo di arma moderna, l’arte della mimetizzazione e travestimento, l’operazione militare a sorpresa, la permanenza in solitudine per lunghi periodi, l’interazione con gli altri combattenti e membri del movimento e il mantenimento della segretezza.
L’importanza della formazione religiosa è molto alta e alimenta il desiderio del martirio tra i combattenti e la fiducia in Dio, creando un alto livello spirituale.
Armi sofisticate
Hezbollah dispone di sistemi di armamento molto sofisticati comparabili a quelli in dotazione agli eserciti convenzionali. Possiede inoltre sistemi di guerra elettronica oltre a una rete wireless e terrestre di comunicazione criptata. Quest’ultima è particolarmente sicura, per il suo funzionamento e per la grande difficoltà del nemico nell’intercettarla.
La Resistenza possiede lanciarazzi, missili anticarro e altri missili di diverso tipo e capacità. Per quanto attiene i missili anticarro bisogna menzionare il russo Kornet (più di 5 km), che è considerato il più valido e avanzato nel mondo e che ha dato risultati particolarmente positivi nella distruzione dei carri Merkava-4, l’orgoglio dell’industria militare israeliana, nella Guerra del 2006. Bisogna menzionare anche i missili cinesi Jintao modernizzati in Iran (3.800 metri) e il missile statunitense Javelin (1.800 metri). Ad essi vanno aggiungi i lanciarazzi RPG-29.
Il principale fattore di dissuasione di fronte a Israele sono i missili. Hezbollah possiede, secondo fonti israeliani e occidentali, migliaia di missili di corto, breve e lungo raggio (inclusi, in quest’ultimo tipo, i missili Fajr-3 e 5). Dispone inoltre di missili antiaerei portatili Igla e Strela migliorati.
La Resistenza ha ottenuto, inoltre, centinaia di droni, che possono essere utilizzati in missioni di monitoraggio e riconoscimento, ma anche di attacco. Alcuni di essi possono, secondo fonti occidentali, trasportare fino a 50 kg di esplosivi e missili.
Nel campo navale si è speculato sull’esistenza di mini sottomarini, equipaggiati per condurre uno o due uomini e che possono trasportare missili da attacco e riconoscimento. Se è parlato anche di piccoli motoscafi dotati di siluri e missili anti-navi.
Tuttavia questo è solo un quadro generale basato sulle stime israeliane e occidentali. Nessuno può dire quale tipo di armi e quali tattiche utilizzerà la Resistenza in un futuro conflitto, se questo avrà luogo. Durante il conflitto in Siria Hezbollah ha sperimentato un notevole sviluppo nella sua esperienza di combattimento e maneggiamento di nuove armi e tattiche, preoccupando molto gli israeliani.
Il Segretario Generale di Hezbollah, Seyyed Nasrallah, ha promesso nuove sorprese, sulla cui forma e contenuto non è possibile fare previsioni, nel caso Israele realizzasse una nuova aggressione contro il Libano. Alcuni analisti israeliani hanno affermato che, con lo sviluppo della lotta in Siria, Hezbollah potrebbe posizionarsi nella parte del Golan siriano non occupato, di fronte alla linea divisoria con le forze israeliane. Tuttavia questo potrebbe avvenire mediante nuove formazioni di Resistenza siriane addestrate da Hezbollah, e non direttamente da quest’ultimo. Questo sarebbe, di sicuro, uno dei risultati indesiderati per coloro che hanno pianificato la guerra contro la Siria.