Hezbollah: pugnale arabo-israeliano mirato al cuore dell’Islam
Hezbollah – Le manovre militari congiunte avvenute nella regione del Mar Rosso che hanno coinvolto Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Stati Uniti e l’entità sionista sono state giustamente definite “un pugnale nel cuore di Gerusalemme e tutte le nazioni della regione”.
Secondo l’alto funzionario del movimento libanese Hezbollah, Hojjat al-Islam Nabil Qaouk, queste nefaste esercitazioni navali “incoraggiano il nemico sionista a compiere ulteriori atti di aggressione contro il Libano e la Palestina, ed è una macchia di vergogna sulla fronte dei leader della normalizzazione con il regime sionista”.
Hezbollah e Iran obiettivi nella regione
Hojjat al-Islam Nabil Qaouk ha criticato quei giornalisti che hanno affermato che “tale cooperazione militare sotto gli auspici degli Stati Uniti potrebbe aiutare a contrastare l’Iran nella regione”.
Che cosa ha fatto la Repubblica Islamica dell’Iran per diventare l’obiettivo degli Stati Uniti e dei suoi complici nella regione? Niente di sbagliato, tranne che invitare i Paesi regionali a liberare la regione dalle “forze extraregionali” al fine di stabilire una cooperazione e un coordinamento di sicurezza sostenibili!
In effetti, l’alleanza arabo-israeliana non è un fenomeno nuovo derivante dal cosiddetto “Accordo di Abrahamo” degli Stati Uniti che ha incoraggiato gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain a stabilire relazioni diplomatiche aperte con Israele, finanziare terroristi per destabilizzare la Siria, bollare l’Hezbollah come “terrorista”, pugnalare alle spalle i musulmani palestinesi e diffamare l’Iran per i suoi sforzi disinteressati per promuovere l’unità islamica per il nobile obiettivo di liberare la moschea al-Aqsa.
Dai tempi del profeta Maometto
Alla luce delle realtà storiche, questa empia alleanza è sempre stata un pugnale puntato al cuore dell’Islam e dei musulmani sin dai tempi dell’Ultimo e Più Grande Messaggero dell’Onnipotente. Il profeta Maometto aveva smussato questo pugnale espellendo da Medina le infide tribù israelite di Banu Nadhir e Banu Qaynuqa che poi si allearono con gli arabi pagani per lanciare la fallita Battaglia dei Confederati. Ha poi rotto l’alleanza arabo-israeliana durante la famosa campagna di Khaybar, grazie alla lama lampeggiante di suo cugino e genero, l’Imam Ali ibn Abi Taleb.
A tempo debito, le tribù israelite d’Arabia e gli irriducibili arabi pagani non ebbero altra scelta che prestare servizio verbale all’Islam, ma non divennero mai veri musulmani e si rivelarono ipocriti che covavano malizia nel profondo dei loro cuori contro la solidarietà dell’Umma.
Con la nascita illegittima di Israele sul suolo palestinese nel 1948, quando diversi Paesi arabi musulmani iniziarono la loro campagna congiunta per stroncare i sionisti sul nascere, gli ipocriti al servizio degli interessi imperialisti anglo-americani tramarono per trasformare le sorti della guerra dalla vittoria alla sconfitta – un scenario che si è ripetuto nel 1967 e 1973, prima di raggiungere il culmine nel 1978 a Camp David (Stati Uniti), con lo scandaloso accordo di Anwar Sadaat.
L’avvento della Rivoluzione Islamica
La grande vittoria della Rivoluzione Islamica in Iran nel 1979 e le misure dinamiche dell’Imam Khomeini nel designare il compleanno del Profeta Muhammad come Settimana dell’Unità Islamica e l’Ultimo Venerdì del mese di Ramadan come Giornata Internazionale di Gerusalemme per la mobilitazione dei musulmani del mondo per liberare la Palestina, fece inorridire gli ipocriti che si sono aggrappati più saldamente al grembiule americano e, sotto la sua copertura, a Israele.
Mentre l’Iran ha sfidato le sanzioni americane per emergere come potenza suprema nella regione, lavorando a stretto contatto con forze della Resistenza in Siria, Libano, Palestina, Iraq, Yemen e altrove, l’alleanza arabo-israeliana finora segreta è stata incoraggiata dal padrino Stati Uniti per uscire allo scoperto.
Ora è la principale minaccia alla sicurezza dei Paesi indipendenti della regione, in particolare Siria e Iraq, che hanno sconfitto un complotto diabolico degli americani, dei sionisti e dei reazionari arabi. Tuttavia, non è invincibile, come dicono i cospiratori. Potrebbe essere sconfitto a condizione che i capi dei Paesi della regione tornino in sé e si rendano conto della dichiarata inimicizia degli israeliti contro l’Islam e dell’ipocrisia dei loro alleati, i regimi senza radici e non rappresentativi del Golfo Persico.
di Yahya Sorbello