Hezbollah estraneo all’attentato Hariri del 2005
Libano – Il Tribunale speciale per il Libano, sostenuto dalle Nazioni Unite, ha riferito di non essere stato in grado di stabilire alcun collegamento tra l’esplosione del 2005 a Beirut che ha ucciso l’ex primo ministro libanese, Rafiq Hariri e il movimento di Resistenza di Hezbollah.
Il Tribunale speciale per il Libano ha letto questa mattina un riassunto del verdetto di 2.600 pagine all’Aia, dopo aver tentato per 15 anni e spendendo circa un miliardo di dollari, di dimostrare le accuse di associazione tra l’esplosione e il movimento di Resistenza libanese.
Il giudice David Re ha annunciato che non ci sono prove che la leadership di Hezbollah avesse alcun coinvolgimento nell’omicidio di Hariri. Il giudice ha dichiarato che nell’attentato del 14 febbraio 2015, 2,5 tonnellate di esplosivo sono state fatte esplodere all’interno di un camion Mitsubishi, aggiungendo che l’attentato è stato “senza dubbio un atto politico”.
Nel febbraio 2005, l’ex primo ministro libanese Rafik Hariri è stato ucciso dall’esplosione di un enorme camion bomba a Beirut. Hariri, un magnate dell’edilizia, è stato Primo Ministro dal 1992 al 1998 e di nuovo tra il 2000 e l’ottobre 2004.
Vale la pena ricordare che, giorni prima l’attentato contro Hariri, l’ex primo ministro aveva avuto un incontro riservato con Sayyed Hassan Nasrallah. Nel corso dell’incontro, Hariri aveva garantito al capo di Hezbollah che non avrebbe mai permesso il disarmo della Resistenza. Con questa garanzia, forse, l’ex primo ministro ha firmato la sua condanna a morte.
di Yahya Sorbello