Hezbollah entrerà in Palestina
Il vice segretario generale di Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, ha parlato dell’ultima esercitazione militare della Resistenza Islamica nel sud del Libano.
L’alto funzionario del movimento ha sottolineato che questa esercitazione militare è venuta alla luce con precisi messaggi a Israele, che affermano che Hezbollah è sempre preparato e ha tutte le capacità militari, e la competenza politica e popolare che lo aiutano a integrarsi all’interno dell’esercito, del popolo e della Resistenza. Hezbollah è pronto per affrontare il nemico alla luce del giorno ed entrerà in Palestina.
In un’intervista rilasciata ad Al-Manar TV, l’alto funzionario di Hezbollah ha osservato che “gli americani e i sionisti ammettono che la Resistenza ha sviluppato una serie di armi”, confermando che “le capacità della Resistenza e lo sviluppo delle sue condizioni sono un diritto legittimo per tutti coloro che affrontano il nemico sionista”.
Sottolineando che Hezbollah possiede un potere eccezionale attraverso il quale può impegnarsi in qualsiasi battaglia con il nemico sionista, lo sceicco Qassem ha affermato che ciò che è stato mostrato nel wargame è solo una minima parte di ciò che il gruppo ha, riferendosi ai missili di precisione e ad altre armi.
“L’orientamento principale è che “attraverseremo il confine” verso la Palestina, ma quando e come sono soggetti alle tattiche della battaglia”, afferma il vice segretario generale di Hezbollah.
Hezbollah e la Liberazione
“Abbiamo imparato dalla Liberazione del sud del Libano (2000), che dobbiamo prepararci per il futuro. Dopo la guerra del luglio 2006 abbiamo ottenuto un potere eccezionale e una deterrenza senza fine”. Lo sceicco Qassem ha anche consigliato al regime israeliano di prestare attenzione a qualsiasi follia che potrebbe commettere.
Nel corso delle sue osservazioni, il funzionario di Hezbollah ha espresso sostegno all’unità tra tutte le fazioni della Resistenza, avvertendo Israele che non può superare l’equazione della deterrenza in atto. Sua Eminenza ha sottolineato l’importanza della stabilità tra Paesi arabi e musulmani al servizio degli interessi palestinesi e dell’intera Ummah (Comunità).
di Redazione