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Hezbollah e la cultura del martirio

Il movimento di Resistenza libanese Hezbollah commemora il Martyr’s Day. La pervasiva cultura del martirio di Hezbollah si è sviluppata sin dalla sua fondazione, negli anni ’80, all’indomani dell’occupazione sionista del sud del Libano. Il Martirio, a causa di un’imponente campagna mediatica occidentale, è stato da sempre descritto come mero atto criminale compiuto da terroristi fanatici senza scrupoli, oscurando la vera natura e nobiltà dell’atto. Sarebbe opportuno in Occidente, responsabile della maggior parte dei conflitti e dei più crudeli crimini contro l’umanità nel mondo, fare una profonda autocritica e ammettere che ai popoli del Medio Oriente non hanno mai lasciato nessuna alternativa oltre la morte e la disperazione.

Hezbollah, il Martire a difesa del suo popolo e della sua Patria

Un martire, che sacrifica la sua vita per salvaguardare le cause della sua patria, sovranità e libertà, merita di essere celebrato ogni giorno e ogni momento. Il martirio è l’incarnazione principale del concetto di obbedienza a Dio che conduce alla vita eterna. Questa cultura del sacrificio di sé in nome della Resistenza è vista come la forma ultima di devozione morale e religiosa.

Per esaminare la cultura del martirio di Hezbollah, è importante menzionare che questo atto è una responsabilità e una morale che dovrebbe essere sollevata attraverso le nazioni oppresse e colonizzate. Inoltre, questo alto valore di sacrificarsi per la propria terra, ha sempre occupato uno spazio sacro nella tradizione religiosa sciita, risalente alla Battaglia di Karbala del settimo secolo e al martirio del nipote del profeta Maometto, Imam Husayn, visto come un’icona di resistenza e sacrificio.

La cultura del martirio è stata stimolata e perpetuata dalla solida fede delle madri della Resistenza, che allevano i loro figli e infondono in loro i valori del sacrificio e della dignità. Questa cultura è una filosofia di vita, come quando un eroe patriota sacrifica la sua vita per assicurare la vita dell’intera comunità. Si oppone eroicamente al terrorismo e all’imperialismo delle potenze arroganti.

Unità di Hezbollah composte da élite borghesi

Le unità di Hezbollah sono composte da élite borghesi che adorano la vita. Sono membri altamente istruiti, praticano molti hobby, possiedono aspirazioni e ambizioni come ogni giovane occidentale. La comunità di Hezbollah sostiene questi giovani e li prepara a tutti i livelli. Questi giovani sono responsabili, illuminati e ben attenti alle cospirazioni che li circondano. Basta notare quanto sono attivi nella loro società, nei media e nelle piattaforme social.

I giovani di Hezbollah sono ben consapevoli della malvagia discordanza coloniale degli occidentali che mira a spezzare l’unità della Ummah (comunità islamica) e ad infiammare l’odio settario. Sono anche ben consapevoli delle trame colonialiste occidentali per controllare le loro risorse naturali e le loro ricchezze.

Nel bel mezzo della guerra psicologica americana, alias American Soft War, i miliziani del Partito di Dio mostrano piena disponibilità a combattere questi sporchi schemi capitalistici, seguendo le linee guida e le raccomandazioni della leadership.

Mughniyah, la leggendaria famiglia dei Martiri

La leggendaria famiglia del leader dei martiri Imad Mughniyah, alias Leader of the Two Victories (2000 e 2006), che ha sconfitto l’esercito sionista nel Sud del Libano, è ora diventata un idolo per la comunità della Resistenza. Imad Mughniyah è stato un leader e un martire leggendario che ha donato la propria vita alla Resistenza e al popolo libanese per riprendere le terre occupate e a sventare l’aggressione sionista.

L’interpretazione storico-tradizionale del martirio è molto significativa, poiché il martire viene ricompensato con uno status speciale nell’Islam. Il padre fondatore della Rivoluzione islamica, Imam Khomeini, ha affermato: “La nostra nazione attende con impazienza l’auto-sacrificio e il martirio; in quanto tale, la morte rossa è molto meglio della vita nera”.

“Ogni goccia di sangue dei martiri viene trasformata in centinaia e migliaia di gocce e viene trasfusa nel corpo della sua società”, afferma il discepolo dell’Imam Khomeini, Martyr Morteza Motahari (un religioso, filosofo, conferenziere e politico iraniano).

Alla nobile famiglia dei Martiri la nostra umile e devota riconoscenza

di Yahya Sorbello

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