Hezbollah condanna dichiarazioni ambasciatore Usa
L’Assemblea degli avvocati di Hezbollah ha elogiato la decisione emessa dal giudice, Mohammad Mazeh, che proibisce all’ambasciatore americano in Libano, Dorothy Shea, di rilasciare dichiarazioni volte a destabilizzare la nazione.
In una dichiarazione rilasciata da Hezbollah, si condanna la Shea per gli insulti e gli interventi nelle questioni interne libanesi, aggiungendo che le sue dichiarazioni violano le norme e le convenzioni internazionali sponsorizzate dall’accordo di Vienna, nonché i legami diplomatici.
Shea ha palesemente violato la sovranità del Libano usando una terminologia odiosa per descrivere il governo libanese e intervenendo negli affari interni del Paese. La dichiarazione riporta che il blocco disumano degli Stati Uniti sul popolo libanese e sui popoli della regione costituisce un crimine contro l’umanità nel senso del diritto internazionale.
“La dichiarazione dell’ambasciatore americano è considerata una violazione del primo paragrafo dell’articolo 41 della Convenzione di Vienna, che obbliga il diplomatico a rispettare le leggi e i regolamenti dello Stato dipendente ed evitare di interferire nei suoi affari interni”.
L’etichettatura di Shea nei confronti di Hezbollah e della Resistenza come “terrorista” è un insulto e un’aggressione contro il popolo libanese. È un insulto ai martiri e ai feriti, nonché alle loro sofferenze a causa delle politiche statunitensi e dell’infinito sostegno militare, mediatico e finanziario all’aggressione sionista in Libano, Palestina e tutti i Paesi arabi. “Shea deve fare chiare scuse al popolo libanese per ciò che ha commesso”, conclude la dichiarazione della Resistenza libanese.
di Redazione