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Hezbollah condanna attacchi dell’esercito contro manifestanti pacifici

La situazione politica e sociale in Libano rimane drammatica, mentre il Paese sembra oramai a un passo dalla guerra civile. Il movimento libanese Hezbollah si è espresso in merito alle manifestazioni pacifiche dei giorni scorsi, segnate da una brutale reazione di un esercito libanese, sempre più nelle mani di Stati Uniti e Israele. Hezbollah ha sottolineato che “il sit-in popolare organizzato sabato per condannare la palese ingerenza israeliana negli affari libanesi e la violazione della sovranità nazionale, è stato un movimento pacifico e un’espressione civile di una posizione popolare che rifiuta la sottomissione ingiustificata ai dettami esterni”.

Hezbollah ha affermato in una nota che “i manifestanti sono rimasti sorpresi quando alcuni membri dell’esercito libanese hanno sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro di loro, in un atto riprovevole che costituisce un attacco ingiustificato contro cittadini pacifici. Si tratta di un tentativo sospetto di trascinare l’esercito allo scontro con il suo popolo.

Hezbollah ha chiesto al comando dell’esercito di aprire un’indagine urgente su questo riprovevole attacco e di adottare misure appropriate per preservare il ruolo dell’istituzione militare nella protezione della stabilità e della pace civile. 

D’altro canto, Hezbollah ha condannato l’incidente occorso venerdì a un convoglio Unifil nei pressi dell’aeroporto internazionale Rafik Hariri, sottolineando il suo assoluto rifiuto di qualsiasi attacco contro di essa, nonché di qualsiasi danno alla proprietà pubblica e privata.

Hezbollah a difesa della sovranità libanese

Sabato pomeriggio migliaia di cittadini libanesi hanno partecipato a un sit-in indetto da Hezbollah sulla vecchia strada che conduce all’aeroporto internazionale di Beirut, per protestare contro le violazioni della sovranità libanese da parte di Israele e per non sottomettersi alle minacce israeliane.

I manifestanti hanno anche chiesto allo Stato libanese di adoperarsi per il rimpatrio dei libanesi bloccati a Teheran, dopo che le autorità hanno impedito l’atterraggio a Beirut dell’aereo iraniano Mahan Air, che trasportava oltre 350 cittadini libanesi in visita religiosa in Iran.

In un discorso durante il sit-in, il vice capo del consiglio politico di Hezbollah, Hajj Mahmoud Qamati, ha sottolineato che la posizione dello Stato nell’impedire all’aereo iraniano di atterrare all’aeroporto di Beirut è un insulto al Libano e alla sua sovranità, notando che questa decisione rappresenta un insulto allo Stato e ai servizi di sicurezza, e ha chiesto: “Perché vi sottomettete ai dettami americani e israeliani?”.

Il funzionario ha aggiunto che Hezbollah non accetterà che la patria sia nelle grinfie degli Stati Uniti e di Israele, e ha detto: “Se volete sottomettervi, la Resistenza e il suo popolo non si sottometteranno, e affronteranno, resisteranno e rifiuteranno l’umiliazione”.

di Redazione

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