Mentre il Libano lotta per il suo lungo stallo politico, Hezbollah ha richiesto la formazione di un gabinetto di ministri che serva il popolo libanese piuttosto che i politici.
Il presidente del Consiglio politico del movimento di Resistenza libanese, Ibrahim Amine al-Sayyed, ha fatto queste osservazioni sabato scorso, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa libanese al-Ahed.
È il popolo tormentato che dovrebbe beneficiare di un simile governo, invece della sua élite politica, ha osservato. “Hezbollah fa del suo meglio per porre fine all’umiliazione e all’insulto contro il popolo, e non lesina alcuno sforzo verso questo scopo”, ha osservato il funzionario.
L’ingerenza straniera e il disaccordo tra i partiti politici libanesi hanno impedito a un governo provvisorio dopo l’altro di aprire la strada alla formazione di un gabinetto ufficiale.
Il primo ministro ad interim Saad Hariri è stato l’ultimo a non raggiungere l’obiettivo, presentando le sue dimissioni all’inizio di questo mese.
Hariri ha citato le divergenze con il presidente Michel Aoun come motivo della sua decisione. Gli osservatori, tuttavia, citano l’influenza di diversi Paesi stranieri e i loro sforzi per manovrare il Libano in linea con i loro interessi come il vero fattore dietro lo stallo politico del Paese.
Su tutti l’Arabia Saudita, dove è nato Hariri, la Francia, l’ex potenza coloniale del Libano e gli Stati Uniti, che storicamente hanno cercato di sottomettere Beirut agli interessi del regime israeliano.
di Redazione
