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Hezbollah: attacco di terra tra le opzioni strategiche

Ci sono ancora molte carte che la Resistenza Islamica in Libano – Hezbollah, non ha utilizzato, che le potrebbero permettere di sferrare un duro colpo a Israele. Tra le più importanti carte a disposizione della Resistenza c’è il contrattacco di terra in Galilea e la regione settentrionale occupata della Palestina.

Dalla guerra del luglio 2006, e precisamente in occasione della commemorazione del primo anniversario della Vittoria Divina, Hezbollah ha messo questa opzione sul tavolo delle decisioni, quando il segretario generale di Hezbollah, il martire Hassan Nasrallah, ha minacciato di una grande sorpresa che potrebbe cambiare il volto della regione.

La leadership militare del partito ha attivato programmi di rafforzamento delle forze che garantiscono l’attuazione di questa opzione. È ormai noto a tutti, compresi gli israeliani, che l’Unità d’élite Radwan, guidata dal martire Ibrahim Aqeel “Hajj Abdul Qader”, sarà la forza che attuerà questa opzione. La Resistenza ha riconosciuto indirettamente la validità di questa questione, quando l’unità Radwan ha effettuato la manovra “Passeremo” nel maggio 2023, cioè solo pochi mesi prima dell’operazione l’Al-Aqsa Flood.

Strategia della Resistenza nell’attacco di terra

Tra gli obiettivi strategici di Hezbollah nell’attacco di terra:

1) Penetrare le “difese israeliane” per minare il morale dell’entità, dimostrando che l’operazione Al-Aqsa Flood può essere ripetuta, nonostante le guerre di Israele contro la Striscia di Gaza e il Libano meridionale.

2) Controllare i siti e le installazioni militari, soprattutto vicino al confine palestinese-libanese, per sfidare le capacità militari israeliane e ottenere importanti vittorie morali.

3) Infliggere il maggior numero possibile di perdite materiali e umane tra le fila dell’esercito di israeliano, per indebolire la risolutezza di Israele e spezzare la sua arroganza, o come ha espresso Sheikh Qassem nel suo primo discorso come segretario generale del partito: “Farlo ritornare all’ovile.”

Per quanto riguarda le potenziali tattiche di attacco al suolo, è probabile che il partito utilizzi un misto di metodi tradizionali e non convenzionali, beneficiando della sua esperienza nella guerriglia e nell’uso di armi avanzate.

Tattiche più importanti che Hezbollah può utilizzare

  • Violazioni di confine e raid coordinati: penetrando il confine palestinese-libanese in più punti, soprattutto dove le difese sono più deboli. Utilizzando unità ingegneristiche specializzate ed esplosivi pesanti, possono prendere di mira recinzioni, muri e siti di osservazione e quindi effettuare un attacco coordinato multilaterale che includa piccoli gruppi mobili, al fine di creare uno stato di confusione tra le forze israeliane (in un modo simile a quanto accaduto durante l’operazione Al-Aqsa Flood). Qui va notato che i combattenti della Resistenza sono stati addestrati alla rapida infiltrazione, soprattutto durante la guerra per la difesa della Siria, ottenendo risultati notevoli. Questa questione, se aggiunta alla loro profonda conoscenza del territorio nel sud del Libano e nel nord della Palestina occupata, darebbe loro un grande vantaggio tattico.
  • Utilizzo di tunnel e reti sotterranee: nonostante le affermazioni dell’occupazione secondo cui sarebbe stata in grado di colpire le infrastrutture del partito nei villaggi del fronte, è molto probabile che il partito disponga ancora di una rete avanzata di tunnel lungo il confine, che Israele non è riuscita a distruggere. Questi tunnel consentono ai combattenti della Resistenza di aggirare le difese israeliane, consentendo alla Resistenza di trasportare segretamente personale e attrezzature e lanciare attacchi a sorpresa nelle profondità dei territori palestinesi occupati. L’infiltrazione da luoghi nascosti può interrompere le linee di rifornimento e di comunicazione dell’esercito israeliano.
  • Dispiegamento di forze d’élite, Unità Radwan: questa unità può effettuare attacchi contro obiettivi ad alta priorità, come il controllo di installazioni vitali, installazioni militari israeliane, effettuare operazioni di cattura di soldati, assaltare insediamenti.
  • Utilizzare gli attacchi missilistici come metodo tattico diversivo: Hezbollah potrebbe effettuare massicci attacchi missilistici contro insediamenti e obiettivi militari israeliani, che occuperebbero le risorse dell’esercito di occupazione israeliano.
  • Utilizzo di missili guidati anti-corazza e droni: i combattenti della Resistenza possono utilizzare l’enorme arsenale di missili guidati anti-corazza per colpire postazioni, convogli e veicoli dell’esercito israeliano, specialmente attorno ai confini e negli insediamenti vicini.

Inoltre è possibile utilizzare droni di tutti i tipi. Gli aerei in picchiata prendono di mira le postazioni israeliane, i centri di comando o le batterie di artiglieria, mentre i droni di sorveglianza forniscono informazioni in tempo reale ai comandanti sul campo di Hezbollah, migliorando la loro capacità di adattarsi rapidamente alle contromisure israeliane.

di Redazione

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