Hezbollah Al-Nujaba: “Trump prenda lezioni dal destino dei terroristi in Siria”
Il segretario generale del movimento di resistenza iracheno Hezbollah al-Nujaba, lo sceicco Akram al-Kaabi, ha condannato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per le sue recenti minacce contro la Siria, avvertendo che Washington sarà sconfitta in Siria come i terroristi appoggiati dagli Stati Uniti.
“Stiamo assistendo al fatto che Trump sta cercando di compensare i suoi fallimenti e sostenere direttamente i terroristi dopo che il terrorismo è stato sconfitto in Iraq e in Siria e le misure statunitensi per mantenere l’Isil in Siria vicino ad Albu Kamal e in Iraq a Wadi al-Houran sono state sventate”, ha dichiarato giovedì il leader di Hezbollah al-Nujaba, Akram al-Kaabi.
Il leader iracheno ha sottolineato che la politica estera di Trump si basa sulla promozione del terrorismo, il massacro delle nazioni e il saccheggio dei Paesi, dichiarando: “Vi stiamo aspettando in Siria e otterremo la vittoria combattendo contro di voi come abbiamo fatto contro i terroristi supportati da voi, incluso l’Isil, Fronte al-Nusra Front (noto anche come Fatah al-Sham Front o Levant Liberation Board) e altri gruppi Takfiri”.
Washington sta valutando una risposta militare dopo che diversi media hanno riferito, citando fonti dei “ribelli”, che le autorità siriane avevano usato armi chimiche contro i civili nella città di Douma nella Ghouta orientale di Damasco, con i famigerati Elmetti Bianchi che postavano immagini e video non verificati che mostravano le conseguenze dell’attacco con gas. Gli Stati Uniti accusarono immediatamente Damasco dell’attacco e minacciarono la Siria di un intervento militare.
La reazione russa
Mosca ha immediatamente risposto alla minaccia di Trump alla Russia, in cui avvertiva il principale alleato di Damasco di prepararsi ad abbattere i missili sparati contro la Siria; Mosca ha riferito che Washington dovrebbe colpire i gruppi terroristici nel Paese e non il legittimo governo di Assad che combatte realmente il terrorismo.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha risposto ai tweet del Presidente americano, sostenendo che i rapporti con Mosca sono peggiori rispetto alla Guerra Fredda, e che “qualsiasi attacco potrebbe essere un possibile tentativo di nascondere le prove che dimostrano che non c’era stato alcun attacco chimico a Douma”.
di Giovanni Sorbello