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Hezbollah pronto ad affrontare qualsiasi conflitto

Un alto funzionario del movimento di Resistenza libanese Hezbollah ha riferito che il suo gruppo è pronto per qualsiasi scenario militare, in risposta alle azioni dell’Arabia Saudita che sta spingendo il regime israeliano a lanciare un nuovo attacco militare contro il Libano.

“Il nemico israeliano è consapevole delle ripercussioni nel caso lanci un’aggressione contro il Libano. Non può resistere alle conseguenze”, ha dichiarato giorni fa il Vice Presidente del Consiglio Direttivo di Hezbollah, Sheikh Nabil Qaouq.

Rivolgendosi ai suoi sostenitori durante un discorso trasmesso in diretta dalla capitale libanese di Beirut in occasione del Martyr Day di Arba’een, il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah ha dichiarato che l’Arabia Saudita ha invitato il regime di Tel Aviv ad avviare una campagna militare contro il Libano in nome della comune lotta contro la Resistenza libanese, ed è disposta a spendere miliardi di dollari per raggiungere questo obiettivo. “Il regime Saudita vuole distruggere il Libano con il pretesto di combattere Hezbollah. Già nel luglio del 2006 ha architettato l’aggressione di Israele contro il Libano”, ha sottolineato il leader del Partito di Dio.

Lo scorso luglio, durante un’intervista con la televisione libanese al-Manar, il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Sayyed Hashem Safieddine ha dichiarato che il movimento di Resistenza “sorprenderà” Israele in ogni guerra futura, grazie alle sue avanzatissime capacità militari. Safieddine ha sottolineato che la Resistenza libanese sta cambiando e sviluppando nuove capacità militari e le relazioni israeliane sulle armi di Hezbollah sono “inesatte, poiché le agenzie di intelligence nemiche non possono mai ottenere dati certi su questo contesto”.

Nonostante la strategia del Regime saudita non sia del tutto chiara, questa serie di sviluppi sta aumentando le tensioni all’interno della regione, provocando molti interrogativi riguardo le prossime mosse del regno. Uno dei fatti più rilevanti è stato l’annuncio a sorpresa delle dimissioni da parte del premier libanese Saad Hariri durante la sua visita in Arabia Saudita. Sebbene questa dichiarazione trovasse la sua “giustificazione” nell’accusare l’Iran e Hezbollah di ingerenze nella politica del mondo arabo, con il passare dei giorni ha acquisito sempre più la forma di una volontà da parte dell’Arabia Saudita di punire Hariri per aver cooperato con Hezbollah nel governo libanese.

di Redazione

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