Il movimento di Resistenza palestinese, Hamas, ha eretto la scorsa settimana un grande cartellone a Gaza City che mostra l’immagine di un soldato del regime israeliano dietro le sbarre.
Il soldato, Oron Shaul, è stato fatto prigioniero durante l’aggressione militare israeliano a Gaza a metà del 2014. L’immagine è accompagnata da una didascalia, che recita sia in arabo che in ebraico: “Finché i nostri eroi non vedranno la libertà, questo prigioniero non vedrà la libertà”.
Durante il conflitto del 2014, le Brigate Ezzeddin al-Qassam, l’ala armata di Hamas, hanno catturato Shaul durante una sfortunata incursione di terra israeliana nel distretto orientale di Shajaiyya, a Gaza City. I funzionari israeliani all’epoca avevano dichiarato che Shaul era stato ucciso durante i combattimenti e che Hamas stava tenendo il suo cadavere.
Alla fine dell’anno scorso, l’agenzia di stampa Safa con sede a Gaza – nota per essere vicina ad Hamas – ha dichiarato che Shaul è vivo e si trova da qualche parte a Gaza. Per questioni politiche, Hamas si astiene generalmente dal fornire informazioni sulle truppe israeliane catturate dalla sua ala armata.
Nel 2006, le Brigate Qassam hanno catturato il soldato israeliano Gilad Shalit. Cinque anni dopo, in un importante accordo di scambio di prigionieri con l’intermediario egiziano, Hamas ha scambiato Shalit con 1.027 prigionieri palestinesi detenuti dal regime israeliano.
L’assalto israeliano del 2014 contro la Striscia di Gaza ha provocato la morte di circa 2.150 palestinesi – per lo più civili – e migliaia di feriti. Secondo le cifre del regime israeliano, almeno 70 israeliani – 65 soldati e 5 civili – sono stati uccisi nel conflitto.
di Redazione
