Hamas ricorda i martiri dei tunnel “simbolo di difesa e liberazione”
Isma’il Haniya, vice presidente dell’ufficio politico di Hamas, ha ricordato l’azione dei sette martiri della resistenza che hanno perso la vita all’interno di un tunnel della Striscia di Gaza.
“I tunnel sono la postazione per la difesa di Gaza e per la liberazione di tutta la Palestina”, ha detto Haniya con riferimento ai luoghi sacri di Gerusalemme.
Per il politico palestinese tregua non significa vivere nell’attesa di azioni di terzi (Israele o comunità internazionale), né trascurare la strategia nazionale. Si lavora per la liberazione, si prepara e si studia in continuazione per migliorare i mezzi della resistenza all’occupazione israeliana.
Attraverso il lavoro nei tunnel la resistenza mostra di essere coerente e non si arresta un solo giorno, nonostante si parli di tregua.
I tunnel restano l’unica via di collegamento di Gaza con l’esterno e sono il canale da cui il territorio palestinese illegalmente sotto embargo può rifornirsi di beni di prima necessità per la propria sopravvivenza. Dall’inizio del regime egiziano di As-Sisi i palestinesi devono fare i conti con l’ostilità di più parti proprio a causa dell’esistenza dei tunnel.
“Si può vivere senza pane e senza acqua, ma non senza onore e fierezza”, ha aggiunto Haniya.
A decine di migliaia hanno preso parte ai funerali dei sette combattenti delle brigate Al-Qassam, braccio armato di Hamas, che hanno perso la vita mentre scavavano all’interno di un tunnel al confine di Gaza.
Nella stessa giornata è stata organizzata a Gaza un sfilata della resistenza per ricordare alla popolazione la condanna alle forme di collaborazionismo con l’occupante israeliano.
Le vittime, tutte tra i 19 e i 25 anni, si chiamavano Thabit Al-Rifi, Ghazwan Al-Shubaki, ‘Izz Al-Din Qassim, Wasim Hassuna, Mahmud Basal, Nidal Odeh e Ja’afar Hamada.