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Hamas è più forte di quanto lo fosse il 7 ottobre

Nonostante le dichiarazioni propagandistiche e illusorie, Israele è militarmente in enorme difficoltà a Gaza, soprattutto con l’invasione di terra di Rafah e le pesanti perdite subite per mano di Hamas.

Un mese e mezzo dopo l’invasione di terra di Rafah, l’occupazione tenta oggi di fuggire dall’inferno di Gaza e dal fallimento nel raggiungere gli obiettivi militari, annunciando pochi giorni fa l’inizio della cosiddetta “terza fase”. La “Israeli Broadcasting Corporation” ha annunciato che l’occupazione è entrata in questa fase, dopo pochi giorni è passata ad “operazioni limitate” dopo aver terminato le sue operazioni a Rafah.

Contemporaneamente Tel Aviv annuncia la “sconfitta dell’ala militare del movimento Hamas” e la direzione a nord verso il Libano. A questo annuncio ha risposto una dichiarazione del portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, il quale ha affermato che “Hamas è un’idea che non può essere sconfitta”.

Una dichiarazione che ha fatto arrabbiare Netanyahu, accresciuta dai media occidentali, che a loro volta hanno confermato la crescente forza e popolarità di Hamas dopo tutte le devastazioni, distruzioni e massacri causati dall’occupazione.

“Distruggere Resistenza è solo un granello di polvere negli occhi”

La rete Al Jazeera ha sottolineato questo annuncio in un articolo pubblicato il 21 di questo mese, dal titolo: “Media israeliani: il governo di Netanyahu si prepara ad annunciare la sconfitta delle Brigate Qassam”. L’articolo sottolinea che parlare di “sconfiggere le al-Qassam” contraddice molte analisi militari israeliane che parlavano della difficoltà di eliminare il movimento di Hamas, la più recente delle quali è stata una dichiarazione del portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, il quale ha affermato che parlare di “distruggere Hamas è solo un granello di polvere agli occhi degli israeliani”. Sottolineando che finché il governo Netanyahu non troverà un’alternativa ad Hamas, il movimento rimarrà. Ricordiamo la dichiarazione di Hagari, in cui in un’intervista al canale israeliano 13 descriveva che “il movimento di Hamas è un’idea radicata nel cuore delle persone che non può essere nascosta”.

Le dichiarazioni di Hagari hanno fatto arrabbiare Netanyahu, che ha chiesto al Capo di Stato Maggiore di fornire chiarimenti riguardo a questa dichiarazione, che dimostrava chiaramente la spaccatura tra la leadership militare e quella politica.

“Hamas è più forte di quanto lo fosse il 7 ottobre”

Nel momento in cui l’occupazione ha promosso la sconfitta di Hamas, è degno di nota il fatto che la rivista americana “Foreign Affairs” ha pubblicato che la guerra ha aumentato la forza di Hamas e che “la causa palestinese è diventata più popolare e attraente”. La rivista americana ha sottolineato che Hamas non è ancora stato sconfitto e che “l’ambiente palestinese è diventato più irremovibile nei confronti di Israele”.

Quest’ultimo “non si è reso conto che i massacri e la distruzione di Gaza hanno solo portato ad un aumento della forza della Resistenza. Hamas conta almeno 15mila combattenti e che più dell’80% della rete di tunnel è ancora adatta per immagazzinare armi e lanciare attacchi. La maggior parte degli alti dirigenti di Hamas a Gaza sono in vita”.

In cambio di questo riconoscimento della forza e della popolarità di Hamas, i media arabi filo-israeliani hanno continuato a promuovere il controllo dell’occupazione su gran parte di Rafah.

di Redazione

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