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In Tunisia si raccolgono i frutti della “Primavera”

di Pietro Spitaleri

Le speranze cullate dal popolo tunisino durante la cosiddetta Primavera araba, in cui si sognava una svolta storica nella vita politica e sociale del Paese, oggi si sono infrante del tutto. La Tunisia, governata oggi dalla Fratellanza musulmana, si trova impantana in una situazione di totale caos e anarchia. Le promesse fatte dall’attuale governo sono state disilluse, le condizioni economiche e sociali sono disperate e la corruzione attanaglia sempre il Paese. 

Tra i tanti problemi che affliggono la Tunisia c’è da registrare il ruolo sempre più incisivo dei movimenti salafiti, protagonisti di svariati atti di violenza oltre che di uccisioni di oppositori politici. L’ultimo episodio risale a ieri e riguarda l’uccisione del deputato dell’opposizione Mohammad Brahman, che ha scatenato un’ondata di proteste in tutto il Paese. Violenti scontri sono avvenuti ieri davanti al Ministero dell’Interno a Tunisi, tra i manifestanti e la polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la manifestazione. 

Le manifestazioni e gli scontri sono ripresi nel tardo pomeriggio, davanti la casa di Brahman nei pressi della capitale. Per la giornata di oggi il governo ha indetto una giornata di lutto nazionale, ma la tensione in Tunisia resta sempre molto alta e il suo futuro sempre più incerto.

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