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Haaretz: Nasrallah ha ragione, israeliani non vogliono combattere

Con il titolo, “Nasrallah di Hezbollah ha ragione: gli israeliani non vogliono combattere”, Haaretz ha ricordato che “il mese scorso nientemeno che il grande nemico di Israele, il leader della Resistenza libanese, Hassan Nasrallah, ha messo in dubbio l’eroismo e la forza degli israeliani”.

NasrallahIn un rapporto dettagliato di Ofrai Ilany, il quotidiano citava Sayyed Nasrallah dichiarando: “L’unica cosa che interessa gli israeliani è seguire le trasmissioni di cucina in televisione”. Per lui, questa impressione rafforza il suo famoso detto che Israele è “più debole di una ragnatela”. Per Nasrallah, gli israeliani sono diventati edonisti e vulnerabili, forse persino effeminati.

Il famoso quotidiano ha continuato dichiarando: “Non devi essere il capo di Hezbollah per capire che l’attuale Israele è una società post-eroica”. Pareri simili sono espressi anche in Israele, in particolare nei rapporti tra esercito e società. Proprio il mese scorso, l’ombudsman dell’esercito israeliano, Maj. Gen. Yitzhak Brik, avvertito dei problemi disciplinari nell’esercito derivanti dall’uso degli smartphone, Brik ha ammonito che: “Invece di parlare direttamente con i loro soldati, gli ufficiali preferiscono mandare loro dei messaggi di testo, e questo, secondo Brik, erode il comando ethos ed esprit de corps”.

Non molto tempo fa, il giornale israeliano Yedioth Ahronoth ha riportato un altro sintomo di decadenza nei militari dell’entità sionista: “L’uso di droga è diventato diffuso nell’esercito israeliano, anche tra gli ufficiali comandanti e incluso il massiccio traffico di cannabis attraverso l’app Telegramma. Inoltre, ci sono state accuse sul vizio dei disgraziati, che si lamentano con i loro genitori di ogni problema percepito, dal cibo insipido ai materassi scomodi. Con il sostegno dei genitori preoccupati, trattano l’esercito come un fornitore di servizi e recitano la parte di clienti scontrosi”. Secondo Haaretz, “anche i sociologi israeliani hanno identificato una “condizione post-eroica nella società israeliana”.

Israele ha anche trasformato la condizione post-eroica in un vantaggio di diplomazia pubblica. Un Paese militarista machista in stile anni ’50 non sarebbe molto popolare oggi. Ma l’ansioso, sensibile soldato israeliano che guarda “Master Chef” in televisione e scambia messaggi su WhatsApp con sua madre sta catturando i cuori americani e talvolta anche europei.

Il quotidiano israeliano ha concluso: “In un’epoca in cui i cecchini e i droni israeliani massacrano le persone scalze sull’orlo della carestia, i soldati eroici sono meno necessari. Al contrario, le persone che sopravvalutano l’eroismo potrebbero erroneamente identificarsi con i palestinesi che a mani nude affrontano lungo il confine di Gaza, l’esercito più armato e brutale del mondo”.

di Giovanni Sorbello

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