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Guerre che nessuno vuol vedere

A pochi giorni dalla fine del 2023, si contano decine di guerre in corso e centinaia di migliaia di morti che nessuno vuol vedere. Fisicamente vicina all’Italia e al continente Europeo, vi è quella in corso tra Russia e Ucraina che, stando così le cose, sta per entrare nel terzo anno. Una guerra che scoppia nel febbraio del 2021, dove le cause vanno ricercate nello scoppio del conflitto nel 2014. Tra le ultime guerre scoppiate, abbiamo un genocidio in corso in Palestina, lì le motivazioni sono ancora più remote.

Lasciando il giardino di casa, le guerre ancora in corso sono almeno nove a cominciare dal Nagorno-Karbakh, la regione appartenente all’Azerbaijan che è abitata da un’ampia popolazione di etnia armena che, dalla dissoluzione dell’Urss, lotta per ricongiungersi con Erevan.

Poi c’è lo Yemen, il conflitto tra Arabia Saudita e Houthi scoppiato nel 2015 quando al sostegno del governo fantoccio filo-saudita è intervenuta una coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita.
Stando alle stime, le vittime del conflitto sarebbero oltre 377mila, mentre l’Onu ha calcolato che nel 2023 sono 21,6 milioni, inclusi 13 milioni di bambini, gli yemeniti senza cibo e assistenza medica.

In Siria è sempre incorso una delle guerre più sanguinose, ormai fuori dalla cronache. Nel 2011, una coalizione di bande terroristiche sostenute dall’Occidente ha attaccato il Paese cercando di estromettere il legittimo governo del presidente Bashar al-Assad. Oggi, il governo siriano ha sconfitto la minaccia terroristica e sta raggiungendo una forma di normalizzazione con la Lega Araba. Almeno 5,2 milioni di siriani sono rifugiati, mentre 7 siriani su 10 hanno bisogno di assistenza umanitaria.

Myanmar

Da decenni il Paese è al centro di diversi conflitti con etnie interne che rivendicano libertà e indipendenza dal regime birmano. Tra guerre civili, colpi di Stato della giunta militare, elezioni invalidate e censure varie, una brutale repressione dei militari spezza le gambe a ogni forma di opposizione interna.

Guerre nel continente Africano

Nella Repubblica Democratica del Congo si contano sei milioni di morti, sette milioni di rifugiati e oltre 26milioni (fra cui 15milioni di bambini) di civili vittime di una crisi umanitaria senza fine, in una delle regioni più povere del mondo ma con enormi ricchezze come oro e cobalto. Guerre su base etnica con cento gruppi che sono in lotta per il controllo del territorio.

In Sudan, la guerra scoppia il 15 Aprile del 2023 ed è uno scontro tra due fazioni del governo militare sudanese. Somalia, nel Corno d’Africa si combatte dagli anni ’80 dove si scontrano forze governative e le milizie al-Shabaab, facendo del territorio somalo uno dei più violenti al mondo. Poi c’è il Sahel, la vasta regione a sud del Sahara che è dominata da gruppi terroristici quasi tutti sostenuti dal regime saudita.

La situazione è in peggioramento a causa dell’instabilità dovuta ai colpi di Stato militari in Burkina Faso e Mali. Ci sono oltre 4,2 milioni di profughi e 3,7milioni gli sfollati interni, 10milioni i bambini che necessitano di assistenza sanitaria. Buongiorno Mondo!

di Sebastiano Lo Monaco

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