Guerra in Yemen, una palude per Emirati e sauditi
La guerra in Yemen, avviata dalla coalizione saudita-emiratina-americana il 26 marzo 2015, non ha raggiunto i suoi obiettivi. Oltre alle vittime delle sue forze militari e dei suoi mercenari, la guerra costa solo agli Emirati Arabi Uniti (Eau) circa 1,3 miliardi di dollari al mese. Questa guerra ha aumentato il suo impatto sugli Emirati Arabi Uniti, sulla sua economia e sulla sua manodopera. Gli Emirati hanno addirittura esteso il servizio militare obbligatorio per i cittadini emiratini da 12 a 16 mesi.
La costante escalation nel conflitto ha significato un numero crescente di vittime civili, provocando diverse condanne da parte dell’opinione internazionale. Il recente attacco militare degli Eau nella città portuale dello Yemen di Hudaydah non ha ottenuto nessun risultato e gli Emirati sono stati costretti a ridurre le loro operazioni.
Le forze armate degli Emirati Arabi Uniti nello Yemen
Gli Emirati Arabi Uniti hanno tre tipi di forze militari nello Yemen: in primo luogo, le truppe degli Eau, e poi mercenari yemeniti comandati dalle forze degli Emirati e infine mercenari provenienti da altri Paesi che gli Eau hanno ingaggiato per combattere. Gli Emirati Arabi Uniti non hanno annunciato il numero delle loro truppe nello Yemen, ma i rapporti indicano che circa 1.500 soldati (comprese truppe delle forze speciali) sono direttamente coinvolti nella guerra e addestrano mercenari alleati. Gli Emirati hanno anche schierato e addestrato più di 35mila yemeniti, reclutati attraverso sceicchi tribali. In totale gli Eau hanno impiegato 14mila persone ad Aden, duemila assunti ad Abyan, tremila ad al-Mahriya e duemila a Socotra per combattere contro i militanti sciiti di Ansarullah. Centinaia di forze armate degli Emirati Arabi Uniti sono state uccise in Yemen dal 2015.
Mercenari dall’America Latina, dall’Australia, dal Sud Africa, dal Salvador, dal Cile e da Panama e dalla Colombia sono stati schierati in Yemen dagli Emirati Arabi Uniti. Sono impegnati in torture ed esecuzioni sul campo, oltre a combattere contro l’esercito e i Comitati popolari yemeniti. Questi mercenari ricevono dagli Emirati più di 2.800 dollari al mese.
Secondo la Rete Yemen, mercenari africani combattono a fianco del generale di brigata Tareq Saleh, nipote del defunto presidente Ali Abdullah Saleh, sulla costa occidentale dello Yemen. Includono forze provenienti da Sudan, Somalia, Senegal, Uganda, Ciad, Kenya ed Eritrea. Questi mercenari sono stati addestrati nel deserto di Hadramaut e hanno sede in un campo tra Zobab e il porto di Al-Muqa, nello Yemen occidentale.
Mercenari provenienti dai Paesi dell’Asia orientale, tra cui filippini, bangladesi, afghani, ceceni e pakistani, sono stati assunti dagli Emirati Arabi e dall’Arabia Saudita. Oltre alle missioni militari, mercenari pakistani, bengalesi e filippini sono utilizzati nei servizi logistici e in altri servizi dello Yemen, molti lavorano negli ospedali e nelle cucine della coalizione guidata dai sauditi.
Gli Emirati utilizzano anche ex prigionieri, banditi e criminali vari nella guerra contro l’esercito yemenita, oltre a mercenari Takfiri e Salafiti. I mercenari dell’America Latina ricevono uno stipendio mensile da duemila a tremila dollari, mentre nei loro Paesi ricevono uno stipendio non superiore a 400 dollari. Il costo complessivo per gli Emirati Arabi Uniti è enorme, circa 16 miliardi di dollari all’anno, senza considerare il costo di 30 aerei da caccia e delle navi militari degli Emirati Arabi Uniti nel Mar Rosso che contribuiscono alla guerra nello Yemen.
Le prigioni segrete nel sud dello Yemen
Gli arabi e i loro alleati nel sud dello Yemen gestiscono tra le 18 e le 21 prigioni segrete. Agli interrogatori e alle torture all’interno di queste carceri gestite dagli Eau o dalle forze yemenite create e addestrate dalla nazione del Golfo Persico, partecipano anche agenti americani. Human Rights Watch ha scoperto che all’interno di queste prigioni sono rinchiusi anche bambini.
Le prigioni segrete si trovano all’interno di basi militari, scantinati di ville e persino all’interno di una discoteca. Alcuni dei detenuti sono stati trasferiti negli Emirati. Circa duemila detenuti sono stati registrati nelle prigioni segrete negli Emirati Arabi Uniti. Più di 400 prigionieri sono scomparsi dopo essere stati detenuti ad al-Muqla nel sud dello Yemen. Ad Aden sono state arrestate oltre 1.500 persone e molte di esse sono scomparse.
La guerra yemenita si è trasformata per gli Eau in un buco nero finanziario che ha portato ad aumenti delle tasse per i cittadini emiratini, costringendo le autorità degli Emirati a passare al Fondo di riserva. Anche i deficit di bilancio sono aumentati. La vita negli Emirati Arabi, soprattutto ad Abu Dhabi e Dubai, è diventata sempre più costosa. La guerra ha colpito anche gli investimenti degli Emirati Arabi Uniti e aumentato l’inflazione. Ma questo inferno, costato la vita a oltre 16mila yemeniti, non è ancora finito.
di Giovanni Sorbello