Guerra in Ucraina, Sigonella in prima linea
La guerra in Ucraina ha preso le prime pagine di tutti i giornali. Le notizie si susseguono minuto dopo minuto, le foto che arrivano da Kiev hanno portato nel mondo occidentale uno scenario impensabile sino a qualche mese fa.
Prima che la guerra in Ucraina riesplodesse, a parlare sono state le immagini mostrate dal Pentagono dove si vedevano i movimenti di carri armati e artiglieria russa che andavano stringendo in una tenaglia il territorio ucraino. Una guerra meno lontana di quello che si possa superficialmente pensare, soprattutto se si guarda nel sud dell’Italia e per la precisione verso la base militare di Sigonella, alle porte di Catania.
Guerra in Ucraina, da Sigonella sono partiti i Global Hawk
I Global Hawk sono i droni partiti dalla base siciliana in direzione dell’Ucraina. Veri e propri aerei senza pilota guidati da remoto. Anche il cinema si è cimentato nel racconto di questa nuova arma tecnologica. Per farsi un’idea di cosa sia e cosa può fare un drone si potrebbe dare un’occhiata a “The Good Kill” oppure “Eye in the Sky”.
Partiti dalla base della Marina Militare Usa di Sigonella, alle porte del capoluogo Etneo, i Global Hawk sono droni di ultimissima generazione. Hanno la capacità di rimanere in volo oltre 24 ore consecutive. Da loro sono giunte le foto dei movimenti dell’esercito russo.
Questo drone possiede un radar a scansione che riesce a fotografare anche con un cielo fitto di nubi e attraverso le foreste. Dotato di un sensore infrarosso, è in grado di notare le differenze di calore tra oggetti e persone. Un ulteriore processore definisce i dettagli dell’oggetto inquadrato. I Global Hawk hanno un peso di 14 tonnellate, 14 metri di apertura alare, in grado di coprire oltre 16mila chilometri in un solo volo. I Global Hawk sono uno strumento di sorveglianza importantissimo, in grado di tenere sotto controllo l’Europa e la zona del Mediterraneo, buona parte del Nord Africa e del Medio Oriente.
Sigonella avamposto Usa nel Mar Mediterraneo
Già base d’appoggio per gli Usa durante la prima Guerra del Golfo del 1991, nel 1985 la base fu al centro di quella che venne poi definita “La Notte di Sigonella”, quando Bettino Craxi, allora capo del governo, si rifiutò di consegnare agli Stati Uniti, il palestinese Abu Abbas e altri quattro suoi compagni responsabili del dirottamento della nave Achille Lauro. Ancora una volta si rinnova il servile asservimento dell’Italia alle sporche politiche imperialistiche americane.
di Sebastiano Lo Monaco