Guerra in Ucraina e implicazioni geopolitiche
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Sono trascorsi tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, quando la Russia ha riconosciuto l’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. La guerra ha avuto gravi ripercussioni sull’economia mondiale, in particolare facendo aumentare i prezzi dell’energia e mettendo a dura prova i bilanci militari in tutto il mondo. Da febbraio 2022 a metà 2024, gli aiuti internazionali all’Ucraina hanno raggiunto circa 330 miliardi di dollari, con un consistente sostegno militare da parte degli Stati Uniti e delle nazioni europee. Attualmente sono in corso trattative per risolvere la guerra in Ucraina, con rappresentanti degli Stati Uniti e della Russia che si sono incontrati in Arabia Saudita.
Il costo economico per l’Ucraina è considerevole: le forze russe occupano circa il 18% del suo territorio, in particolare nelle principali regioni industriali. Questa occupazione ha portato a un calo significativo del Pil a causa della perdita di infrastrutture critiche, tra cui le centrali elettriche a carbone e la centrale nucleare di Zaporizhia.
Le previsioni economiche suggeriscono che la crescita del Pil dell’Ucraina dipenderà dalla cessazione delle ostilità. Inoltre, la guerra ha innescato migrazioni su larga scala, riducendo la forza lavoro attiva e la produttività.
La distruzione delle infrastrutture di trasporto e il blocco dei porti marittimi hanno ulteriormente ostacolato le esportazioni, incidendo negativamente sulle entrate in valuta estera e sulla bilancia commerciale.
Le cifre del conflitto
Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha recentemente dichiarato: “Abbiamo speso oltre 150 miliardi di dollari dal nostro bilancio e dall’assistenza dei nostri partner. Abbiamo bisogno di più finanziamenti per migliorare le nostre capacità e attrarre investimenti”.
Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha annunciato che il bilancio del 2025 presenta un deficit di oltre 38 miliardi di dollari, con entrate previste per circa 48 miliardi di dollari a fronte di spese per 87 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda le vittime, le cifre precise sono elusive. Le fonti occidentali spesso minimizzano le perdite ucraine mentre esagerano quelle russe. Il Ministero della Difesa britannico ha segnalato circa 800mila soldati russi uccisi o feriti, mentre la Bbc ha stimato oltre 70mila militari russi morti. Mosca, tuttavia, sostiene che le sue vittime siano solo nell’ordine delle migliaia.
Anche le vittime civili sono significative: un rapporto delle Nazioni Unite indica che ad oggi saranno morti circa 12.500 civili, tra cui 650 bambini. Tuttavia, queste cifre potrebbero sottostimare il vero bilancio delle vittime a causa delle restrizioni di accesso.
Mentre la guerra segna il suo terzo anniversario, le cifre delle vittime rimangono controverse e variano ampiamente. A dicembre, il presidente Volodymyr Zelensky ha segnalato 43mila soldati ucraini morti e 370mila feriti, mentre erano stati uccisi 198mila soldati russi e altri 550mila erano rimasti feriti.
L’annuncio di Zelensky è seguito a un post sui social media del presidente Donald Trump, il quale ha affermato che l’Ucraina aveva perso, in modo assurdo, 400mila soldati, con quasi 600mila vittime russe, senza citare fonti.
Nel frattempo, il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, ha dichiarato che quasi un milione di membri delle forze armate ucraine sono stati uccisi o feriti dall’inizio dell’operazione nel marzo 2022.
La guerra in Ucraina è una questione “a due”
Il 24 febbraio Putin e Trump hanno discusso la possibilità di un incontro di persona, evidenziando nuove complessità diplomatiche e una crescente sfiducia nelle relazioni transatlantiche. In seguito alla loro telefonata, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il segretario di Stato americano Marco Rubio si sono incontrati a Riad, in un colloquio definito “costruttivo”, ma svoltosi senza rappresentanti ucraini o europei.
Parallelamente, il presidente francese Emmanuel Macron ha ospitato a Parigi due incontri con circa 15 Paesi, evidenziando opinioni divergenti. I partecipanti, tra cui il Regno Unito, hanno ritenuto che le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti costituissero l’unico deterrente contro ulteriori aggressioni russe, sottolineando la dipendenza dell’Europa dal coinvolgimento degli Stati Uniti nell’affrontare la questione ucraina.
Questi sviluppi suggeriscono un potenziale cambiamento nella politica degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, che potrebbe essere meno propensa a sostenere l’Ucraina. Intanto, mentre l’Europa annaspa vistosamente, gli Stati Uniti e la Russia cercano di ricucire le relazioni bilaterali.
di Redazione