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Guerra a Gaza, Israele accelera il declino occidentale

Gaza – Che il “Giardino del mondo” fosse in una crisi geopolitica dalle dimensioni immense era evidente sin dallo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia. Un Occidente che, solo di facciata, avevo scelto di agire unito con la farsa delle sanzioni che avrebbero dovuto mettere in ginocchio Vladimir Putin e l’intera Russia. Nei fatti, le cose non sono andate così, anzi.

Gli effetti sono stati opposti perché Putin, da abile stratega, si è tenuto aperti i rapporti con l’India, il Brasile e la Cina, comprese alcune nazioni europee come il Belgio. Mentre la stampa occidentale faceva credere che la Russia e il suo leader fossero isolati, un bel giorno si è scoperto che non era propriamente così.

Crisi Mediorientale e devastazione di Gaza

A complicare le cose l’attacco avvenuto il 7 di Ottobre da parte delle forze della Resistenza palestinese. Quello che è successo è risaputo, così come è risaputo quello che sta accadendo a Gaza sotto gli occhi spenti del mondo cosiddetto civile. Le immagini di genitori che portano in braccio i corpi straziati dei propri figli hanno fatto il giro del mondo, Gaza ormai completamente rasa al suolo, distrutti gli ospedali, senza cibo a causa del blocco che Israele impone agli aiuti.

Che Israele esca sconfitto dal territorio palestinese è ormai un dato di fatto. La strategia di Hamas è stata far entrare l’esercito sionista all’interno di un territorio impervio, dove i carri armati non riescono ad entrare e se lo fanno il rischio di essere colpiti è molto alto. Le perdite israeliane, fatte le dovute differenze tra chi mette in campo azioni di guerriglia e uno degli eserciti meglio equipaggiati al mondo, sono molte.

La vulgata occidentale ha raccontato di vari capi di Hamas uccisi anche se, nei fatti, quelli che comandano non sono stati mai trovati. Il regime sionista non ha distrutto Hamas e mai lo farà. Nei fatti, ciò che sta ottenendo Israele è l’incremento di odio nei suoi confronti. Da parte palestinese, la resistenza continua ad avere sempre maggiori consensi tra la popolazione palestinese e non solo.

Israele ha già perso

Il regime sionista ha già perso, magari non ancora sul campo di battaglia ma in politica sì. Netanyahu ha un solo interesse: tenere il più possibile l’esercito colonialista dentro la Palestina perché un’eventuale ritirata, lo vedrebbe defenestrato e costretto ad affrontare la mole di capi d’accusa che gli pendono addosso. La sindrome Gaza non colpisce solo Israele ma anche i suoi più fedeli alleati, quegli Stati Uniti sull’orlo di una crisi di nervi, mai così isolati e mai così odiati dal resto del mondo, quella che vive al di fuori del giardino.

di Sebastiano Lo Monaco

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