Il più grande errore di Washington in Siria
Gli attacchi aerei statunitensi, britannici e francesi in Siria hanno attirato l’attenzione di molti media e analisti. Gli Stati Uniti, nonostante le affermazioni di Trump, hanno effettuato un attacco molto limitato contro il Paese mediorientale, ma le sue conseguenze avranno sicuramente un impatto su Trump e sui suoi alleati nel prossimo futuro. Il problema può essere analizzato da vari punti di vista.
Primo, l’obiettivo dell’amministrazione Trump in Siria era di salvare i gruppi terroristici e takfiri. Il fatto è che gli Stati Uniti hanno aperto un conto speciale per estremisti come Isil, Jabhat al-Nusra e Jaish al-Islam, in linea con l’aumento delle crisi della sicurezza in Siria e nell’Asia occidentale. Con la sconfitta dei gruppi terroristici, una parte significativa del capitale degli Stati Uniti e dei suoi partner nella regione sarebbe andata perduta, e quindi gli Stati Uniti non hanno risparmiato sforzi per rivitalizzare i beni.
In secondo luogo, durante le elezioni presidenziali del 2016, Donald Trump ha promesso ai cittadini statunitensi che la sua amministrazione avrebbe tagliato i costi della politica estera americana in Asia occidentale e si sarebbe concentrata maggiormente negli affari interni degli Stati Uniti. Tuttavia, Trump ha dimostrato il contrario e ha intrapreso lo stesso percorso intrapreso dall’ex presidente americano Barak Obama (sostenendo la guerra e l’insicurezza in Siria), anzi, Trump ha accusato Obama per le sue spese internazionali. Come accennato, “la creazione di insicurezza in Siria e nella regione dell’Asia occidentale” è uno dei principali obiettivi della politica estera statunitense, sostenuta da entrambi i partiti sia democratico che repubblicano.
La pericolosa complicità europea
Oltre alla partecipazione americana, britannica e francese ai recenti attacchi alla Siria, riflette anche la mancanza di razionalità e rivela il pericoloso gioco dei partner europei e del loro alleato americano in Siria. Negli ultimi cinque anni, Francia e Gran Bretagna, insieme con gli Stati Uniti, hanno fatto ogni sforzo per rovesciare il sistema di governo in Siria, ma senza successo. Francois Hollande ed Emmanuel Macron, rispettivamente ex e attuale presidenti francesi, hanno fatto il massimo per sostenere i gruppi terroristici in Siria. Parigi è considerata lo sponsor principale dell’Arabia Saudita, il Paese del Golfo conosciuto come il principale sostenitore dei gruppi terroristici in Siria e in Iraq.
Alla fine, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia, il regime sionista e l’Arabia Saudita pagheranno un prezzo molto alto per gli attacchi aerei. L’Ufficio Ovale e i suoi alleati hanno seriamente sbagliato i calcoli delle conseguenze degli attacchi e hanno commesso errori di sicurezza. È come se Washington e i suoi partner non avessero imparato la lezione in Siria e nella regione dell’Asia occidentale negli ultimi cinque anni.
di Mohammad Ghaderi