Gran Bretagna ha fornito ad agosto 100mila proiettili a Israele

Una recente indagine ha scoperto che la Gran Bretagna ha fornito ad agosto un totale di 100mila proiettili a Israele, nel contesto della guerra genocida in corso contro Gaza. Secondo il rapporto pubblicato dall’emittente pubblica britannica Channel 4, la spedizione, del valore di circa 20mila sterline (quasi 27mila dollari), rientra in un’ondata più ampia di esportazioni di armi dal Regno Unito al regime di Tel Aviv, con spedizioni totali ad agosto che hanno superato le 150mila sterline.
Il rapporto ha evidenziato che gli articoli data-x acquisiti tramite una spedizione erano designati come “proiettili” secondo il codice doganale israeliano. Ulteriori spedizioni effettuate durante quel mese comprendevano componenti per “carri armati”, componenti “di fucili da caccia o carabine” e un’ampia categoria “altro” che includeva proiettili, esplosivi e munizioni.
“La nostra analisi dei dati dell’Autorità Fiscale Israeliana mostra che munizioni per un valore di circa 400mila sterline sono arrivate dal Regno Unito e hanno attraversato la dogana israeliana nel giugno 2025, l’importo più alto in un singolo mese da quando sono iniziati i registri disponibili, più di tre anni fa”, si legge nel rapporto.
Il rapporto è arrivato il giorno dopo l’approvazione di una mozione del Partito Laburista britannico al governo, che affermava che le Nazioni Unite avevano stabilito che Israele stava perpetrando un genocidio a Gaza, una conclusione in netto contrasto con il rifiuto del governo britannico di etichettarlo come genocidio.
Gran Bretagna viola diritto internazionale
Nel settembre 2024, il Regno Unito ha sospeso circa 30 delle 350 licenze di esportazione di armi al regime israeliano dopo che una revisione ha rivelato un “chiaro rischio che alcune esportazioni militari potessero essere utilizzate in violazioni del diritto internazionale umanitario”, come affermato dal Ministero degli Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo. Tuttavia, ha fatto un’eccezione per i componenti del jet F-35.
L’organizzazione palestinese per i diritti umani Al-Haq, con sede nella Cisgiordania occupata, ha intentato un’azione legale a gennaio contro il Dipartimento per le Imprese e il Commercio del Regno Unito per la sua decisione di esentare i componenti. Al-Haq e il Global Legal Action Network sostengono che il governo stia violando sia il diritto interno che quello internazionale sfruttando una scappatoia che consente la fornitura di componenti a Israele attraverso il pool globale di pezzi di ricambio e le nazioni partner degli F-35. Il Regno Unito fornisce circa il 15% dei componenti utilizzati nei caccia F-35 gestiti da Israele.
di Redazione