Palestina

Google riconosce la Palestina e cambia il suo logo

A volte una parola può suscitare molte reazioni, soprattutto se ci riferiamo alla parola “Palestina”. E’ Israele a non apprezzare la novità di Google: il famoso motore di ricerca ha infatti cambiato l’intestazione sotto il logo della homepage della versione locale del sito da “Territori palestinesi” a “Palestina”. Una decisione presa il primo di Maggio e definita “sorprendente” dal portavoce del ministero degli Esteri israeliano Yigal Palmor.

Secondo un portavoce di Google, Nathan Tyler, il nome sarebbe stato cambiato a tutti i prodotti: “Per attribuire i nomi dei Paesi consultiamo una serie di fonti e di autorità. In questo caso ci atteniamo all’Onu, all’Icann (garante dei nomi per i domini internet) e all’Iso (Organizzazione internazionale per la standardizzazione), oltre ad altre organizzazioni internazionali”, ha riferito in un comunicato lo stesso.

“Google non è un’entità politica o diplomatica – ha risposto Palmor – per cui possono chiamare tutto con qualunque nome. Non ha significato diplomatico, né politico”. Poi ha invitato a riflettere sulle motivazioni di tale scelta definendo Google un’azienda privata  che “irrompe sul terreno della politica internazionale in maniera controversa”.

Insomma una scelta che sembrerebbe dar molto fastidio ad Israele mentre la giornalista Elias Groll di Foreign Policy, ha interpretato il fatto come un piccolo cambiamento che però può essere brandito come “una vittoria dei difensori della Palestina”.

Un invito a modificare anche Google Maps è partito da Sabri Saïdam, consigliere del presidente palestinese Mahmoud Abbas, che ha scritto: “Speriamo che Google Maps inizi anche a mostrare al mondo i territori confiscati da Israele”.

Siamo ben lontani, dunque, dal periodo in cui vigeva quel motto “Una terra senza popolo per un popolo senza terra” che descriveva come  “senza popolo” una terra abitata allora da 644mila arabi in confronto ai 56mila ebrei. Eppure oggi, al di là di questi piccoli cambiamenti, per i palestinesi isolati dal mondo non esiste nessuna Schindler’s List.

di Redazione

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