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Gli Yazidi, l’etnia che rischia di essere sterminata dall’Isil

di Giovanni Sorbello

Le violenze e i massacri indiscriminati che si stanno consumando in questi giorni contro le minoranze nel nord dell’Iraq, stanno suscitando forte sdegno da parte dell’opinione pubblica, oltre che una ferma condanna della comunità internazionale. I terroristi dell’Isil (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) stanno assediando oltre 40mila membri delle minoranze irachene. La maggior parte di loro sono membri dell’etnia Yazida, una delle più antiche minoranze irachene. Sono stati costretti a fuggire sul Monte Sinjar nella regione nord-occidentale irachena, per non essere sterminati dai miliziani dello Stato islamico.

Immagini raccapriccianti di persone brutalmente uccise sono emerse la scorsa settimana, fonti locali affermano che almeno 500 Yazidi, tra cui 40 bambini, sono stati uccisi, e molti altri sono stati minacciati di morte. Circa 130mila abitanti della roccaforte Yazidi di Sinjar sono fuggiti a Dohuk, nel Kurdistan iracheno, o ad Irbil.

In questo vortice di atrocità sono rimasti coinvolti anche i cristiani, anche in questo caso si sono registrati massacri ed esecuzioni. La scorsa settimana, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha condannato gli attacchi dell’Isil contro la comunità Yazida, dichiarando che i responsabili potrebbero affrontare un processo per crimini contro l’umanità.

Gli Yazidi sono circa 700mila, la stragrande maggioranza è concentrata nel nord dell’Iraq, nei pressi di Sinjar. Gli Yazidi sono prevalentemente di origine curda, ed hanno mantenuto viva la loro religione sincretica per secoli, nonostante i molti anni di oppressione. Questa antica religione si dice sia stata fondata nell’11° secolo dallo sceicco Ummayyad, e deriva dallo zoroastrismo (antica fede persiana fondata dal filosofo Zarathuštra), il Cristianesimo e l’Islam. La religione ha preso elementi da ciascuna religione, che vanno dal battesimo (il cristianesimo), alla circoncisione (Islam) alla reverenza al fuoco come una manifestazione di Dio (derivato da zoroastrismo), e tuttavia rimane decisamente non-abramitica.

Al centro della marginalizzazione dei Yazidi è la loro adorazione di un angelo caduto, Melek Tawwus, o Angelo Pavone, uno dei sette angeli che prendono il primato nelle loro credenze. A differenza della caduta dalla grazia di Satana, nella tradizione giudaico-cristiana, Melek Tawwus fu perdonato e tornò in cielo da Dio. L’importanza di Melek Tawwus agli Yazidi ha dato loro una fama immeritata di essere adoratori del diavolo – una notorietà che, nel clima di estremismo presa Iraq, si è trasformata in pericolo di vita, riporta l’agenzia Abna. Infatti, sono stati considerati “infedeli” da al-Qaeda prima e dall’Isil ora.

Sotto il dominio ottomano nel 18° e 19° secolo, gli Yazidi sono stati oggetto di 72 massacri. Più recentemente, nel 2007, diverse centinaia di Yazidi sono rimasti uccisi nel corso di diversi attentati avvenuti nella loro roccaforte nel nord dell’Iraq. Secondo la Mezzaluna Rossa irachena, questo è stato uno dei singoli eventi più sanguinosi avvenuti durante l’invasione americana.

 

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