Gli Usa provocano la Russia e schierano gli F-15C in Turchia
Il Pentagono sta rischierando ad Incirlik, in Turchia, un considerevole numero di F-15C, con la motivazione ufficiale della guerra all’Isis: una motivazione che più ridicola non potrebbe essere.
Gli F-15C sono caccia intercettori puri, mai schierati prima in Afghanistan ed Iraq perché non avrebbe avuto alcun senso in mancanza di una minaccia aerea da contrastare; gli “squadron” inviati in Turchia sono lì per mostrare i muscoli alla Russia ed ai Su-30 intercettori che scortano gli strike sui “ribelli”, compensando il ritiro della portaerei Theodore Roosevelt e dei suoi Super Hornet.
La missione più probabile per quei velivoli, sarà di scortare gli aerei Usa nei sedicenti raid contro l’Isis sui cieli di Siria, e rassicurare Erdogan preoccupato dalle coccarde russe lungo i suoi confini. Un modo per riaffermare la presenza in un’area dove l’influenza di Washington è caduta ai minimi.
Il massiccio dispiegamento di F-15C è destinato ad alzare la tensione nella regione ed a moltiplicare le occasioni di incidenti in cieli affollati di velivoli tutt’altro che amici, e con missioni spesso opposte.
Inutile sottolineare che le missioni Usa in Siria costituiscono un’ennesima violazione del Diritto Internazionale e della sovranità di Damasco. Una continua provocazione che, malgrado i recenti protocolli siglati fra le forze aeree di Mosca e l’Air Force, potrebbe sfociare in un incidente dalle conseguenze imprevedibili.