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Israele costruisce nuovi insediamenti vicino Gaza

Il gabinetto di Israele ha approvato la scorsa settimana la costruzione di un nuovo insediamento vicino al confine con la Striscia di Gaza, ha riferito il canale israeliano 12. 

Prima della riunione del gabinetto, il primo ministro sionista Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il regime approverà la costruzione di un nuovo insediamento vicino a Gaza. 

Il quotidiano israeliano Yediot Ahronoth ha riferito che il nuovo insediamento ospiterà circa 500 famiglie e sarà chiamato “Hanun”. Il regime sionista assegnerà 296mila dollari per lo sviluppo delle infrastrutture nel nuovo insediamento

La scorsa settimana, Palestina, Lega Araba, Qatar e Giordania, hanno fermamente condannato la demolizione di un intero villaggio nella Cisgiordania occupata da parte del regime sionista.

La recente aggressione del regime occupante è “una palese violazione delle regole del diritto internazionale e delle alleanze internazionali”, ha dichiarato all’agenzia di stampa palestinese Wafa, l’ambasciatore Saeed Abu Ali, assistente segretario generale della Lega araba per la Palestina. 

“La comunità internazionale deve affrontare questa continua escalation dell’aggressione israeliana che non solo prende di mira il popolo palestinese e i suoi diritti, ma viola anche la volontà della comunità internazionale, le sue carte e le leggi”, ha dichiarato. 

Israele rade al suolo intero villaggio palestinese

Martedì scorso, le truppe sioniste hanno fatto irruzione in un villaggio nella Cisgiordania occupata e hanno raso al suolo decine di appartenenti. 

In una dichiarazione, il ministero degli Esteri del Qatar ha affermato che la demolizione è un atto illegale che mira a spostare i palestinesi e distruggere la loro terra in grave violazione degli accordi internazionali.

Il ministero ha sottolineato la necessità che la comunità internazionale “si muova rapidamente per proteggere il popolo palestinese dai pericoli degli sfollamenti forzati e di massa e ritenga l’occupazione responsabile di queste gravi violazioni”. 

Il ministero degli Esteri palestinese ha definito le demolizioni del regime di occupazione come atti di pulizia etnica e crimini per espandere il suo progetto coloniale. Inoltre, il ministero ha esortato la Corte penale internazionale ad avviare un’indagine contro il regime e a ritenerlo responsabile dei suoi crimini. 

di Yahya Sorbello

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