Gli Usa impongono nuove sanzioni contro l’Iran
di Giovanni Sorbello
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Potremmo così definire l’ultima, seppur prevedibile, azione ostile degli Stati Uniti contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Infatti, il Dipartimento del Tesoro americano ha imposto sanzioni finanziarie contro due società iraniane con l’accusa di sostenere il programma missilistico di Teheran.
L’ultima mossa legale di Washington contro Teheran è stata annunciata ieri, a poche settimane dall’aver imposto sanzioni simili ad altre 11 aziende e individui accusati di essere coinvolti nel programma missilistico.
Il Dipartimento del Tesoro afferma che le aziende in questione stanno lavorando per un gruppo industriale, ritenuto responsabile del programma di missili balistici. Lo stesso Dipartimento ha imposto restrizioni anche a due uomini d’affari britannici, Jeffrey John James Ashfield e John Edward Meadows, per aver fatto affari con la compagnia aerea iraniana Mahan Air. Washington ha accusato la compagnia aerea privata di fornire fondi e armi per il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica (Irgc).
Il 9 marzo, l’Irgc ha testato con successo nel corso di esercitazioni militari due missili balistici, Qadr-H e Qadr-F. Gli Stati Uniti, a torto, sostengono che il test violi una risoluzione dell’Onu. La Russia, tuttavia, ha risposto che i lanci di missili non hanno violato alcuna risoluzione delle Nazioni Unite, e si oppone all’imposizione di nuove sanzioni contro l’Iran.
Il programma missilistico iraniano “è totalmente a scopi pacifici e nessuna misura potrà mai negare alla Repubblica islamica dell’Iran il suo legittimo diritto di incrementare le sue capacità difensive a salvaguardia della sicurezza nazionale”, ha dichiarato ieri il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hossein Jaberi Ansari.
Egli ha aggiunto che lo scopo del programma missilistico iraniano ha l’unico scopo di proteggere la sovranità e l’integrità territoriale del Paese, combattere il terrorismo e l’estremismo, sottolineando che la potenza militare del Paese serve gli interessi regionali e globali.
Gli Stati Uniti, la cui breve storia è stata costellata di massacri e genocidi inauditi, le cui radici affondano in una terra zuppa del sangue dei Nativi, si possono abrogare ancora oggi il diritto di decidere il destino di un Stato sovrano. Il mondo tace!